Monica Cirinnà attacca i suoi colleghi di partito di area renziana in due interviste al Corriere della sera e Repubblica, accusandoli di averla pugnalata alla schiena e fattopagare la delusione per non aver ricevuto una nomina a viceministro, sottosegretario o presidente di commissione. La senatrice avrebbe fatto da cerotto all’ego ferito di qualche compagno di banco a Palazzo Madama. Renzi non ha promosso tutti e sono scattate così ripicche in Aula e fuori, impedendo al supercanguro di essere approvato.

Cirinnàcontro il proprio partito

Se la Cirinnà non lesina pesanti critiche al Movimento cinque stelle per il dietrofront, la delusione più forte arriva dall’interno del suo Partito.

Renzi e la Boschi in questi due anni l’hanno incitata ad andare avanti, senza mai chiederle di fare un passo indietro, incoraggiandola su una linea oltranzista che non cedesse al compromesso in merito ad una possibile modifica della legge. La Cirinnà attacca:"Spero che arrivi fino in fondo, ma una cosa è certa: non lascerò che il mio nome sia associato a una legge porcata".

Il dietrofront delM5S

Le parole della senatrice nelle interviste rilasciate, lasciano trapelare forti dubbi sulla coesione interna al Pd e una scarsa disciplina alla linea dettata dal Partito e concordata pochi minuti prima in sede di riunione. Ma la Cirinnà non lesina pesanti critiche, anche a Luigi Di Maio che ha imposto un vero e proprio niet sul supercanguro in stile sovietico all’intero partito, scavalcando senza rispetto le volontà differenti del capogruppo grillino al senato Airola che aveva garantito alla Cirinnà il voto favorevole dei cinque stelle.

Il voltafaccia del Pd

La Cirinnà lascia trapelare dalle sue parole come dietro una lotta per i diritti civili, internamente al Pd si gioca una partita esclusivamente basata sui singoli interessi personali. Se dal Movimento Cinque Stelle, cioè dall’opposizione, ci si può aspettare un voltafaccia, da chi tutti i giorni condivide una battaglia politica si dovrebbe pretendere maggiore chiarezza e lealtà. Questo il senso della dichiarazione della Cirinnà. Ma del resto come ci insegna la storia di pugnalate alle spallevere ovirtuali il Senato romano è maestro.