Le dichiarazioni di Matteo Renzi sulle unioni civili arrivano a poche ore dalla votazione in parlamento sul disegno di legge Cirinnà, un testo che sta spaccando in 2 i vari schieramenti politici. Il presidente del consiglio ha espresso, secondo lui, la necessità di andare al voto dopo anni in cui la politica sembra aver fatto finta di nulla. Una votazione che dovrebbe rispecchiare il pensiero della maggior parte degli italiani.Il capo di stato ha speso parole anche per l'utero in affitto e la stepchild adoption.

"Mi sembra ingiusto considerare la maternità o la paternità come un diritto da soddisfare pagando"

Matteo Renzi si è schierato in maniera netta sull'utero in affitto, condannando la pratica come una mercificazione della donna. Considera inaccettabile che la maternità o la paternità possano essere considerati dei diritti acquistabili come fossero degli oggetti "i diritti sono tali se sono di tutti". La soddisfazione dei diritti non deve sfociare nella mercificazione della donna.

Sulla Stepchild Adoption invece il premier si è espresso a favore manifestando, anche qui, la necessità di un voto voto. La cosa più importante per luiper lui non è garantire oppure no il via libera alle adozioni, piuttosto fare gli interessi dei minori.

In ogni caso non si tratta del punto principale di questa legge.

Insomma per Renzi la questione è semplice, dopo anni di attesain cui la politica si è voltata dall'altra parte è arrivato il momento di votare.

Renzi si fa portavoce degli italiani

Queste dichiarazioni arrivano dalla forte convinzione che gli italiani siano in linea con il suo pensiero.

Molti, anche in Senato, vogliono un istituto che regolamenti le unioni civili (anche fra persone dello stesso sesso).Dall'altra parte però sono molte le persone e i parlamentari del nostro paese che condannano duramente la pratica dell'utero in affitto.

Probabilmente questa linea di pensiero ha rafforzato la posizione delpremier, che non ha fatto un passo indietro nonostante abbia avuto un forte contrasto da parte dell'Ncd di Angelino Alfano.