Nei giorni scorsi si sono svolte due sedute in 2ª Commissione Giustizia al Senato. Al centro dell’attenzione i provvedimenti di clemenza e l’esame congiunto dei disegni di legge su indulto e amnistia. Grandi novità non sono ancora giunte, ma nei prossimi giorni avremo altre riunioni, dove capiremo quale sarà la strada che il Governo intenderà prendere. Da troppo tempo è all’ordine del giorno questo argomento, con i DdL n° 20, 21, 1081 e 1115 che sono in attesa di essere tramutati in un unico testo, firmato dai relatori Falanga e Giletti. Le misure previste dai due onorevoli avrebbero lo scopo di ridurre ulteriormente il sovraffollamento delle carceri, cosa che già c’è stata nel corso degli ultimi tempi grazie ai miglioramenti introdotti.

L’Unione Europea continua ancora a monitorare la nostra situazione, che non è più allarmante, ma necessita di altri provvedimenti che la rendano ottimale. I prossimi appuntamenti della Commissione Giustizia proseguiranno la settimana successiva. Lo scorso 23 marzo c’è stato l’esame del DdL 54-B sul reato di negazionismo, già approvato in Senato e modificato dalla Camera, del quale si attende la presentazione degli emendamenti per la giornata di mercoledì 6 aprile alle ore 16.00. Intanto sul fronte delle carceri italiane, è tornato a parlare Mauro Palma, garante dei diritti delle persone detenute.

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Nel corso di un’intervista a ‘Il Foglio’, Mauro Palma ha voluto commentare il plauso giunto da Strasburgo di recente.

Il garante nazionale dei diritti dei detenuti, ha tenuto a precisare come le ultime norme adottate hanno consentito all’Italia di fare qualche passo avanti, seppur balbettante, con conseguente apprezzamento da parte dell’UE che in passato ci aveva bacchettato, ma la riduzione dei numeri della popolazione carceraria non è sufficiente a risolvere i problemi di coloro che si trovano a vivere dietro alle sbarre.

Infatti, Palma precisa che le difficoltà a cui ogni giorno devono far fronte, non possono essere misurate in metri quadrati. Il matematico, nominato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha poi aggiunto che bisogna aprire una fase di riforma, così da poter arrivare ad una condizione accettabile per i detenuti. Il sistema penitenziario non aiuterebbe il reinserimento di queste persone nella società perché, nonostante ora vivano in celle non più sovraffollate, le loro giornate sono vuote.

Il garante rivela che vi è passività, che porta alla recidività; inoltre, venendo trattati come bambini, i carcerati non sono messi nelle condizioni di assumersi delle responsabilità, cosa che non genera sicurezza. Mauro Palma conclude dicendo che è necessario cambiare alcune norme concernenti la vita quotidiana negli istituti penitenziari.