Le amministrative di Roma si stanno trasformando in una corsa all’oro per diversi insospettabili. Al di là dei candidati e delle coalizioni principali che da tempo hanno dato il via alla campagna elettorale più paradossale della storia del Campidoglio, anche le forze politiche minori si stanno muovendo in cerca di un posto al sole. È il caso del Partito della Famiglia di Mario Adinolfi che, cavalcando la piazza del Family Day e le battaglie sulle unioni civili e adozioni gay, hanno lanciato la loro offerta su tutto il territorio nazionale a tempo di record.

A Roma, come in tutti gli altri Comuni dove corrono i suoi rappresentanti, il PdF ha chance di vittoria pari allo zero. Ciò non toglie che, nell’ottica di una crescita generale, la tornata elettorale porterà in dote ampia visibilità. A sorpresa ha annunciato la sua discesa in campo per la Capitale anche Flavio Tosi, primo cittadino di Verona e leader di Fare!. Una scelta incomprensibile ai più ma non per il diretto interessato che ha giustificato così la sua intenzione: “Già sono sindaco della Roma del Nord, non sono romano ma anche i romani mi riconoscono di essere un buon sindaco”. “Amministrare la macchina romana è arduo - ha aggiunto - ma a Verona ho creato una città efficiente e ordinata”.