Nella Domenica delle Palme le parole di Papa Francesco durante l'omelia della messa rimbalzano nei media come un monito a tutti gli uomini di buona volontà. "..Gesù haprovato sulla sua pelle l'indifferenza, come oggi in tanti non si vogliono assumere la responsabilità del destino di tanti profughi e dei migranti in difficoltà..". L'accenno del Papa suona come una risposta alle decisioni della UE di affidare il lavoro "sporco" alla Turchia per la gestione dei migranti. Una decina di giorni prima la UE aveva assegnato un ulteriore aiuto di 700 Milioni di Euro ai Paesi in emergenza per la crisi immigrati.

Ciò non è bastato e si è passati alle maniere forti.

Alcuni Paesi del'UE hanno preferito dimenticarsi del patto di Schengen ed hanno fatto di tutto per evitare che i migranti arrivassero in casa propria (Ungheria e Macedoniafilo spinato). La necessità di trovare una soluzione in tempi rapidi è anche dovuta alla recenti consultazioni elettorali in Germania per le elezioni dei Parlamenti Regionali, la Destra (AfD) ha fatto schizzare i risultati in alcune Regioni dal 10% al 23%, i due partiti al governo (CDU e SPD)hanno incassato cali di consenso ovunque, un avvertimento preciso ad Angela Merkel che ha appoggiato la politica dei profughi. In questo contesto è stato firmato il "patto con il diavolo" o "accordo della vergogna" per cambiare il flusso di migranti, non più passante dalla Grecia ma dalla Turchia.

Di fatto è un restringimento dei corridoi di ingresso.

Teniamo conto che solo negli ultimi sei mesi più di un milione di persone sono passate dalla Grecia per distribuirsi in Europa, la maggior parte è arrivata in Germaniao in Austria passando per la Serbia, la Croazia e laMacedonia. Fino ad oggi la confusione in Europa ha regnato sovrana.

Se a ciò aggiungiamo la possibilità che i conflitti in Libia possano produrre una aggiunta significativa di migranti, il bello deve ancora venire.

D'altra canto, grossa parte dei profughi sono "imbucati", non vengono da zone in conflitto e l'accordo con la Turchia prevede il rientro dei migranti irregolari. In cambio di tre miliardi della UE, i turchi si impegnano a mettere ordine al flusso di migranti ed aumentare le libertà e i diritti umani nel loro Paese.

Al di là dei termini formali dell'accordo politicamente corretto, la sostanza è che è stato data pieno appoggio ad una azione poco etica, ma piena di realismo politico. Salvaguardare gli interessi europei e nazionali rispetto a ideologie, fede e morale. La cosiddetta Realpolitik che dà un colpo al cerchio ed uno alla botte, in bilico tra un principio ed una soluzione pragmatica che contenga le perdite.

In conclusione, abbiamo l'Europa in crisi di identità con localismi nazionali che ne amplificano le contraddizioni, Paesi in guerra con crisi umanitarie e un flusso di umanità che vuole accodarsi per usufruire dei vantaggi da rifugiati. In questo contesto il Papa parla di "..assunzione di responsabilità..

", di non chiudere i canali della solidarietà, e poi?

È inutile far finta di niente, c'è un mondo di umanità che preme per avere gli stessi diritti, libertà e valori sociali del continente europeo, delle società occidentali in genere. Questo "progresso e benessere diffuso" è solo grazie ad un percorso che si è fatto strada nei millenni, innanzitutto si è cercato di separare il pensiero religioso da quello politico. La "ragion di stato" dalla morale, il segreto di stato dalla trasparenza. Una strada che parte da lontano e ci ha garantito quello a cui tanti esseri umani aspirano. La quasi totalità dei migranti in cerca di un mondo migliore provengono da Paesi che non hanno separato lo Stato Laico da quello Etico.

Le parole del Papa suonano paradossali, cercano di interferire in una delle poche scelte politiche europee condivise in risposta ad un "esodo biblico", da Paesi in cui Stato e morale sono un'unica cosa. Si all'assunzione di responsabilità, compresa quella di non confondere la politica con la religione, a ciascuno il suo.