Dopo la polemica esplosa a seguito della video inchiesta pubblicata da FanPage, che mostrava la presunta compravendita dei voti alle primarie del Partito Democratico a Napoli, ora la polemica si sposta anche nella capitale a seguito delle dichiarazioni del deputato Pd Roberto Morassut. Secondo quanto si può leggere in un articolo pubblicato da il Messaggero, infatti, Morassut sostiene che, secondo i dati registrati la sera dello spoglio, non “risultavano schede bianche o comunque in percentuali minimali”. Invece, stando ai numeri ufficiali, sarebbero ben 2.860 le schede vuote, 843 quelle nulle e una quella contestata su un totale di 43.607 votanti, motivo che scatena le perplessità del deputato.

A seguito delle sue dichiarazioni alla stampa, il Comitato promotore delle primaria ha fatto sapere di stare “verificando se effettivamente ci sono stati errori sul conteggio delle schede bianche” ma comunque, ormai, la notizia è già rimbalzata su tutte le testate del paese con le ovvie conseguenze sull'immagine. Numeri truccati, sembrerebbe, per bilanciare il già previsto crollo di affluenza alle primarie del Partito Democratico nella capitale dovuto agli scandali che hanno coinvolto l’amministrazione Marino e che avrebbe dovuto reggere il confronto con i 100 mila votanti del 2013.

Sulla questione, Gianfranco Mascia, candidato dei Verdi alle primarie, dice “potrei fare ricorso e andrebbe tutto a mio vantaggio” ma fa presente anche che per quanto lo riguarda “i nostri osservatori non hanno rilevato nulla, altrimenti - mi conoscete - non sarei stato zitto”.

Giachetti, invece, pone l'attenzione sul “non paragonare la situazione di Roma a Napoli, dove la situazione va accertata” e, riguardo alla presunta aggiunta di schede bianche, semplicemente dice che “non è così”. La situazione delle primarie del Partito Democratico, insomma, si fanno sempre più spinose evidenziando una serie di presunte (o reali) scorrettezze che rischiano seriamente di minare l'immagine di partito, soprattutto in vista delle elezioni amministrative.