Donald Trump inarrestabile: il tycoon, originario proprio della Grande Mela, si aggiudica anche le primarie repubblicane di New York con il 60,5% delle preferenze, contro il 25,1% di John Kasich e il 14,5% per Ted Cruz. A scrutini quasi ultimati, vittoria anche per Hillary Clinton sul fronte democratico con il 57,9% dei voti. 42,1% delle preferenze per l'avversario Bernie Sanders.

Una presenza ingombrante per molti anche se, dai numeri, sembra che la maggioranza degli americani voglia proprio Donald Trump come successore di Barack Obama. La sua incisività, il peso delle sue parole, la sua storia di successo sono le principali argomentazioni dei suoi sostenitori e dei sui detrattori.

Senza peli sulla lingua, a volte anche sgradevole perché troppo diretto, tremendamente efficace come comunicatore. Ci aveva provato nel 2000, con il Partito Riformista, ma all'epoca non aveva questa forza e determinazione e battè in ritirata presto.

Sul personale

Cinque figli e tre matrimoni, l'ultimo e l'attuale con la bellissima modella Melania Knauss e, se anche l'occhio vuole la sua parte, forse qualche voto deriva proprio dall'avvenenza della sua statuaria moglie. Figlio di Fred Trump, con un patrimonio stimato di 9 miliardi, rappresenta un uomo che nulla ha da chiedere alla politica: ha già fama, successo e denaro come imprenditore. Forse, anche questo rappresenta un punto a suo favore, un impegno politico dettato dalla passione (a volte eccessiva) scevra da condizionamenti.

"Boss" in un reality di successo, The Apprentice, ha all'attivo diverse apparizioni in televisione. Ha inoltre investito molto sul wrestling e, durante il processo, è stato un accanito sostenitore di Amanda Knox attraverso il suo blog, convinto della sua innocenza.

Il suo programma

  • Contenimento del fenomeno dell'immigrazione attraverso la costruzione di un grande muro al confine tra Usa e Messico ed espulsione di 11 milioni di migranti illegali. Controlli mirati e serrati nei confronti dei musulmani
  • Riduzione delle tasse ai professionisti e alle imprese
  • Riavvicinamento alla Russia e a Putin
  • Liberalizzazione delle armi da fuoco
  • Copertura sanitaria per tutti

Il risultato

Donald Trump ha dunque stravinto a New York, aggiudicandosi gli 89 delegati in palio e salendo a quota 844.

Si avvicina velocemente ai 1.237 delegati necessari per ottenere la nomination repubblicana. Il candidato ha così ringraziato la sua città: "Grazie New York, è stata una notte incredibile. Faremo l'America più forte e più grande che mai". Dalla Trump Tower, accompagnato da moglie e figlia, ha poi ribadito: "Gli immigrati illegali sono spesso trattati meglio dei nostri veterani, le aziende americane vanno all'estero.

L'Obamacare è un disastro. Tutto questo finirà".

Sul fronte democratico soddisfazione per Hillary Clinton che però non ha risparmiato una frecciata ai suoi avversari: "Gente come Trump e Cruz spinge verso un'America divisa e pericolosa. Abbatteremo le barriere, non costruiremo muri, nessuno deve vivere in America con lo spettro della discriminazione e della deportazione. Bisogna aiutarsi l'un l'altro, gay, musulmani, uomini e donne".

Prossimo appuntamento elettorale il 26 aprile con le primarie in Pennsylvania e altri quattro Stati.