Nella giornata di ieri, giovedì 19 maggio, si è spento Marco Pannella, leader dei Radicali, che da sempre ha lottato per i diritti dei detenuti nelle carceri, chiedendo a gran voce l’attuazione delle misure di amnistia e indulto. Dopo alcuni giorni trascorsi in ospedale, le sue condizioni si sono aggravate e non ce l’ha fatta. Ci ha lasciati a 86 anni uno degli esponenti della politica italiana, troppo spesso criticato per le sue idee liberali.

Quasi contemporaneamente si apprende la notizia di una possibile introduzione delle love rooms all’interno degli istituti penitenziari del nostro Paese.

Infatti, il DdL sulla riforma del processo penale prevede questa novità per i detenuti, la quale non è altro che l’istituzione di stanze dove chi è recluso per scontare la propria pena ha la possibilità di restare in intimità con la propria moglie. In Europa già ci sono delle normative che prevedono incontri affettivi, con modalità diverse di Stato in Stato; inoltre, oltre alle love rooms vi sono anche spazi dove si può restare anche per un intero weekend con i propri figli piccoli. L’Italia proverà ad adeguarsi agli altri, ma si attende l’approvazione di tale misura, che già divide l’opinione pubblica.

Carceri: arrivano le love rooms?

Se da una parte procedono a rilento i lavori su indulto e amnistia, in commissione Giustizia al Senato si discute una proposta che potrebbe cambiare la vita dei carcerati e rendere il loro soggiorno decisamente migliore.

Si tratta delle cosiddette love rooms, la cui introduzione è prevista nell’art. 31 del disegno di legge che punta a riformare il processo penale. Tali camere, qualora dovesse arrivare l’ok, accoglieranno i detenuti ed i rispettivi familiari. Patrizio Gonnella, presidente dell’associazione Antigone, sottolinea come sia importante tutto questo, perché bisogna garantire tutti i diritti a coloro che si trovano negli istituti penitenziari, compresi quelli legati alla sfera affettiva, senza dimenticare che le loro mogli non possono essere costrette all’astinenza, altrimenti le si inviterebbe al tradimento.

Anche la gran parte di psichiatri e sessuologi sono d’accordo con l’inserimento delle love rooms, perché la proibizione del sesso ha effetti negativi sugli individui, sia dal punto di vista della salute, che delle tensioni, tant’è che fra le conseguenze dovute all’instabilità troviamo l’incremento della violenza.

D’altro canto c’è chi è contrario a tutto questo, come per esempio Daniele Capece, segretario del Sappe, il sindacato della polizia penitenziaria.

Quest’ultimo si è detto sfavorevole alla proposta, visto che a suo modo di dire si andrebbe a trascurare la sicurezza. Essendo che per diverse ore verrebbe concessa riservatezza, nessuno avrebbe modo di accertare cosa in realtà starebbe accadendo dentro quelle quattro mura. Daniele Capece sottolinea come l’affettività possa essere vissuta dai detenuti grazie ai permessi premio. In attesa di nuovi aggiornamenti a riguardo, vi invitiamo a seguirci.