Sono 700 i candidatiiscritti nelle 9 liste che concorreranno alle elezioni del 5 giugno per scegliereil nuovo sindaco di Crotone. Un vero record per la città pitagorica. Assenti dalla competizione elettorale Forza Italia e Fratelli d’Italia. Ma cerchiamo di capire meglio la distribuzione delle liste, con i relativi candidati a sindaco. Rosanna Barbieri del PD, esponente "renziana", è sostenuta da ben 7 liste, tra le quali figura Italia dei Valori.

Antonio Argentieri Piuma si candida a primo cittadino, sostenuto da ben 4 liste. Il Centrodestra ha puntato sulle liste civiche e, dopo tante riunioni, ha trovato la quadra in un esponente del mondo dell’imprenditoria.

Ugo Pugliese, il favorito di questa tornata elettorale, è sostenuto da 5 liste ed è orientato sul mondo dell’associazionismo e dello sport. Il suo motto è: “un comune che funzioni è un bene comune”.

C’è anche il partito "Noi con Salvini" che, insieme ad altre tre liste, appoggia come candidato sindaco Ottavio Tesoriere. Segue poi Ilario Sorgiovanni per il Movimento 5Stelle: la sua è stata unacandidatura sofferta, poiché il movimento si è spaccato e alla fine la certificazione da parte del senatore Morra, responsabile per la Calabria, è caduta sul suo nominativo. Non poteva mancare la lista di Pietro Infusino, ovvero "Attivisti No Eni". Fabrizio Meo, invece, è supportato da "Crotone libera". Per finire, la destra storica sarà rappresentata da Davide Pirillo e dalla lista "Prima i Crotonesi", mentre Giancarlo Rizzo concorrerà per "Crotone che sorgi".

Una vasta scelta per gli elettori crotonesi

Come si può ben vedere, ce n’è per tutti i gusti e non c’è che l’imbarazzo della scelta. Bisognerà capire in che modo si orienteranno i crotonesi, e in quali mani porranno la loro fiducia. Alcuni candidati a sindaco hanno già campagne elettorali alle spalle, e hanno fatto parte dell'amministrazione comunale come consiglieri o assessori.

Sicuramente, il ruolo di primo cittadino di Crotone è una bella "patata bollente", e non si capisce come mai ci sia così tanta brama di conquistare l’ambita poltrona di "primus inter pares".

I problemi del comprensorio crotonese sono tanti. Non dimentichiamo che, con la cancellazione della Provincia, vengono erogati meno stipendi, e a farne le spese è l’esangue economia della città, che si è vista privare della camera di commercio e di enti che hanno dato lavoro a diversi impiegati, adesso in cerca di sostegno economico.

C’è l’ambizione di puntare sul turismo, ma la strada è in salita per via di depuratori che non funzionano e di un centro storico non adeguatamente rivalutato e tutelato. Per non parlare del problema dei servizi o dell’inquinamento, a causa delle trivelle in mare. All’appello mancano anche le infrastrutture e il potenziamento di un aeroporto, quello di S. Anna, che per il momento rimane l’unica alternativa per chi vuole spostarsi, poiché la linea ferroviaria è stata cancellata e quel che rimane della stazione sono soltanto vecchie carrozze dove dimorano gli immigrati che ormai sono diventati tanti e continueranno ad aumentare nei prossimi mesi.

L’unica nota positiva per Crotone è quella di aver raggiunto "l'Olimpocalcistico",ottenendo la promozione in Serie A.

Ma come tutti sappiamo, Crotone non può di certo “campare solo di pallone” o di qualche campionato velico. Andranno a votare i crotonesi? E a chi consegneranno la fascia tricolore? Bisognerà aspettare il 5 giugno. Per ora ci sono solo pronostici, ma le elezioni si vincono con i voti.