Lucia Annunziata, nella sua trasmissione su Rai3 ‘In mezz’ora’, ha ospitato Luigi Di Maio. Il vicepresidente della Camera del Movimento 5 Stelle è intervenuto sui temi caldi dell’attualità italiana. In primis, sul referendum di ottobre. Se Matteo Renzi e la maggioranza spingono per il ‘sì’, il M5S è sicuramente tra i promotori del ‘no’ alla riforma costituzionale.

Mattarella ‘arbitro’ e le dimissioni di Renzi

Renzi alcune settimane fa ha attirato l’attenzione pubblica dichiarando che, in caso di vittoria del no, avrebbe presentato le sue dimissioni e avrebbe smesso di fare politica.

Di Maio ha affermato che nel caso in cui dovesse vincere il no, non sarà né lui, né il suo Movimento a chiedere le dimissioni del Premier. Ma ha chiesto chiarezza prima di tutto. In particolare al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Non è mia intenzione tirarlo per la giacchetta, ma Mattarella avrà un ruolo fondamentale. In caso di vittoria del no, dovrà essere lui a indicare agli Italiani con quale legge elettorale si va. Visto che al Senato abbiamo l’Italicum e alla Camera il constellum. Non chiederemo le dimissioni nemmeno nel caso in cui alle imminenti elezioni amministrative il Pd abbia un contraccolpo. Le amministrative sono importanti quanto il referendum, con la differenza che il secondo richiede di entrare nel merito. Non vogliamo personalizzare la nostra Costituzione in base alle preferenze di Renzi. E dire ‘se perdo il referendum,abbandono la politica’ può tentare molti italiani”.

Pizzarotti e le elezioni romane

Qualche parola anche sul sindaco di Parma Federico Pizzarotti, sospeso di recente dal Movimento 5 Stelle, reo di aver tenuto nascosto per tre mesi un avviso di garanzia: “Non lo sento da diverso tempo, ma c’è una procedura in corso ed è meglio non intervenire sul tema. Bisogna chiarire innanzitutto cosa è successo”.

Di Maio ha poi parlato di un altro tema caldissimo: le elezioni a Roma, che si terranno tra 7 giorni esatti. Il M5S candida Virginia Raggi al Campidoglio e, spiega di Maio: “In caso di vittoria del Movimento, i politici che governeranno Roma avranno incarichi a tempo determinato. Se non si realizza un determinato progetto nei tempi prefissati, l’assessorato finisce lì e non si aspettano 5 anni. Dovremmo applicare il Jobs Act alla politica e non ai cittadini. Ma di tutto questo, nel dettaglio, parlerà la Raggi in settimana. Non posso anticipare molto”.