Una bagarre in piena regola ha dato il suo bentornato all’ex presidente della Regione Lombardia, Mario Montovani. L’esponente di Forza Italia, fresco di scarcerazione dagli arresti domiciliari, che lo hanno tenuto lontano dal Pirellone dal 23 novembre scorso, si è così riappropriato della sua poltrona da consigliere. Un ritorno costellato dall’aspra contestazione delle forze di opposizione, capeggiate dal Movimento 5 Stelle che ha dato via all’occupazione dell’aula. Vana è stata la minaccia del presidente del Consiglio (Raffaele Cattaneo ndr) di riferire il tutto al prefetto, così come l’annuncio dell’arrivo dei carabinieri.

La tensione infatti ha avuto il suo culmine negli istanti in cui l’ex numero due di Roberto Maroniavrebbe dovuto parlare dinanzi ai colleghi. I cinquestelle hanno cercato di impedire l’intervento di Mantovani prima di optare per l’Aventino. L’ex vicepresidente ha così preso la parola rivendicando la sua posizione di forza: “Voglio rimanere consigliere regionale con dignità e rispetto della volontà degli elettori”. “Nulla è passato in giudicato - ha spiegato - e sono estraneo a tutte le accuse mosse”.