È questo il diverbio che si è acceso traAngelino Alfano ed Enrico Letta, che da parte sua declinaal mittente la richiesta dei due giorni di voto. Perché a suo direoltre chea "un tornare indietro" rispetto ormai agli standard europei, che prevedono una sola giornata di consultazioni,tale scelta comporterebbe per lo stato anche unaggravio, stimatonell'ordine di 120ml. È stato proprio nei giorni scorsi il ministro dell'interno ad esprimere tale richiesta, legata secondo lui all'estrema importanza delvoto.Sicuramenteil referendum di ottobre, rappresentaper il nostro paesela piùgrande riforma dopo la Costituente.

Idea Alfano va contro laspending review

Fu Enrico Letta e il suo governo adintrodurre nel 2014, il cosiddetto 'election day', incluso tra le variemisure della spending review, che tradotto portava ad ungiorno unicole consultazionielettorali. Quasi scontato il no di Letta alla richiesta di Alfano, anche perchéin Europa ormai quasi ovunque si votaun giorno solo. Alfano però trova appoggio alla sua richiesta anche dalle opposizioni, gli fa ecoBrunetta capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati,il quale appoggiala richiesta di Alfano, vistoche da tempo FI aveva chiesto anche per le amministrative di giugno il doppio giorno per il turno elettorale e non solo per il voto costituzionale diottobre.

In due giorni di votazionediminuzione dell'astensionismo?

L'accusa rivolta alpremier dalle opposizioni è che se si votasse indue giorni, ci sarebbe una fortepossibilità didiminuzione dell'astensionismo,già accaduto in occasione del referendum sulle trivelle. Perché risultati alla mano dalle proiezioni, se si fossevotato anche nella giornata di lunedì ilraggiungimento del quorum sarebbe stato possibile.

Gran parte delle opposizioni sono convinte che comunque vada nonostante"itrucchi" il governo, nonriuscirà a cambiare il volto alla costituzione e alla storia delpaese. Dichiarazioni ormai più cheunanime, perchésondaggi e proiezionidanno da settimane il 'no'in netto vantaggio. Il trend sembracompletamente cambiato rispetto a prima e anche gli ultimi scandali potrebbero influire sulle sortidel governo.A tal proposito la scorsa settimana l'ultima rilevazione fattada Ixè,diretto da Roberto Weber davavincente il'no'con il 54%, contro il 46% dei 'sì'. Vedremo nelle prossime settimane se i risultatidelle proiezioni e dei sondaggi confermeranno ancora questa tendenza.