Hillary Clinton vince in Kentucky, Bernie Sanders si aggiudica le primarie in Oregon. Sempre in Oregon, Donald Trump ottiene larghi consensi ma del resto è l'unico candidato repubblicano rimasto in corsa. Tanto la Clinton quanto Trump celebreranno la candidatura virtuale, che sarà poi ufficializzata alle convention dei due partiti, al prossimo "Super Tuesday" in programma il 7 giugno anche se prima, per il Partito Repubblicano, ci sono le primarie nello Stato di Washington.

Hillary Clinton batte un colpo

Nessuno ha mai avuto dubbi sulle possibilità di Hillary Clinton di ottenere la candidatura al primo turno ma l'ottima corsa del compagno di partito, Bernie Sanders, ha indubbiamente innervosito l'ex first lady che recentemente ha fatto scendere ufficialmente in campo il futuro "first husband", Bill Clinton.

Di pochi giorni fa infatti l'annuncio che l'ex presidente sarà una sorta di ministro-ombra dell'economia e pur non avendo una investitura ufficiale, "avrà un ruolo importante nelle questioni economiche del Paese". Intanto Hillary batte un colpo, dopo tre sconfitte consecutive, vincendo le primarie in Kentucky con il 46,8 per cento ma deve mordere il freno in Oregon dove Sanders ottiene il 53,9 per cento e, contestualmente, la sua ventesima affermazione in questa corsa elettorale. Il senatore del Vermont può contare ora su 1.528 delegati contro il patrimonio di 2.291 delegati della Clinton alla quale ne mancano 92 per la nomination.

Trump continua la marcia

"The Donald" vince a mani basse in Oregon, successo scontato perché corre da solo ma la sfida contro se stesso è importante per quello che sarà poi il termometro elettorale.

Quello di Trump segna quasi il 67 per cento dei consensi mentre il rimanente 33 viene diviso tra Cruz e Kasich che sono ormai ufficialmente fuori dalla campagna elettorale. Dunque nonostante le recenti accuse di "sessismo", nonostante i vertici del partito repubblicano abbiano finora valutato almeno tre piani alternativi alla sua candidatura, lui continua a correre speditamente e per la nomination gli mancano appena 76 delegati, con buona pace dei "No-Trumpers"interni al suo stesso partito.

I prossimi appuntamenti

Il 24 maggio l'elettorato repubblicano sarà chiamato ad esprimersi per le primarie nello Stato di Washington, dove si sono già tenute i caucus democratici lo scorso 26 marzo con la vittoria di Bernie Sanders. Poi c'è l'ultimo "Super Tuesday" fissato per il 7 giugno, quando entrambi gli schieramenti sono chiamati al voto in California, Montana, New Jersey, New Mexico, North e South Dakota. Si chiude il 14 giugno con le primarie del Partito Democratico a Washington DC.