L'ANPI di San Lazzaro, importante Comune situato alle porte di Bologna, aveva proposto un appello che è stato raccolto da una consigliera di questo Comune in materia di agibilità democratica, per la concessione di spazi pubblici, a chi non rinnega formalmente il fascismo. Si chiede di rivedere il regolamento per la concessione del suolo pubblico, "affinché le richieste di occupazione temporanea da parte di partiti politici, onlus e associazioni di promozione sociale siano concesse solo dopo previa sottoscrizione di una dichiarazione di adesione ai principi della Costituzione con particolare riferimento alla XII disposizione transitoria e finale", ovvero quella che afferma che “E` vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista.

In deroga all'articolo 48, sono stabilite con legge, per non oltre un quinquennio dall'entrata in vigore della Costituzione, limitazioni temporanee al diritto di voto e alla eleggibilità per i capi responsabili del regime fascista”.

Oltre a ciò andrà sottoscritta anche una dichiarazione di adesione ai principi della Costituzione. Ora, sicuramente questo atto è significativo, ed importante, in un contesto storico dove i fascismi del terzo millennio sono ben affermati e continuano a trovare legittimazione. E dove l'ANPI e la resistenza continuano ad essere sotto attacco.

Il neofascismo del terzo millennio

Il punto è che le realtà neofasciste di oggi non sono mai state sciolte, ed addirittura hanno partecipato e continuano a partecipare a processi elettorali, perché non sono state individuate, in modo incomprensibile, come potenziali realtà che possano determinare una rinascita, pur in forma diversa, del vecchio fascismo e partito fascista.

Nonostante si richiamino ai contenuti del fascismo, all'Italia mussoliniana, ai loro simboli. Certo, si dirà, potrà essere questo un deterrente, perché dovranno formalmente accettare, per poter fare ad esempio un banchetto in piazza, di sottoscrivere quanto previsto. Ma nel momento in cui queste forze vengono legittimate a livello istituzionale, partecipano ai processi elettorali, nel momento in cui si vive in unaEuropa ove da anni certe e date forze nazifasciste continuano a dilagare senza alcun reale tipo di contrasto Istituzionale, è chiaro che, guardando le cose nel nostro Paese, vi è una indiretta accettazione anche della nostra Costituzione e della citata disposizione transitoria finale.

Perché superata dalla realtà dai fatti, perché non realmente applicata. Per essere più incisiva tale questione dovrebbe essere più rigida ed è vitale attualizzarla ai nuovi fascismi, al modo nuovo in cui si presentano, pur richiamandosi in parte al becero ventennio. Altrimenti ci si perderà dietro la forma, che avrà certamente la sua rilevanza, ma rischierà di essere meramente simbolica se non si capisce come è mutato il fascismo di oggi, quello nuovo che nella sostanza nefasta che ha inquinato questo Paese e l'Europa per decenni, continuerà a camminare come se niente fosse per la sua via.