La campagna referendaria a favore del per la riforma Boschi di Matteo Renzi e il suo entourage, continua a complicarsi e presto potrebbe arrancare su una strada troppo in salita per consentirgli di raggiungere il tanto desiderato traguardo. Successivamente alle chiacchierate dichiarazioni del ministro Maria Elena Boschi, rese durante la trasmissione di Rai 3 “In mezz’ora” condotta da Lucia Annunziata, dove aveva specificato che la posizione ufficiale dell’associazione dei partigiani Anpi era tesa a votare No alla riforma che prende il suo nome, ma rilevando comunque che “i veri partigiani, quelli che hanno fatto la resistenza, voteranno sìal referendum del prossimo ottobre, oggi ha preso la parola il Premier in sua difesa e dai microfoni di Radio 105 ha asserito: "nel merito non vedo gaffe.

Quella dell'Anpi è una posizione del tutto legittima e al suo interno alcuni hanno scelto, quelli che hanno fatto la Resistenza, di votare sì. All'interno dell'Anpi qualcuno voterà sì e qualcuno voterà no. Ci sono i veri partigiani che voteranno sì e quelli che voteranno no, e noi abbiamo rispetto per tutti i partigiani".

La doppia efficacia del messaggio del Premier

L’intervista in radio del premier Matteo Renzi, punterebbe ad avere una doppia efficacia e cioè quella di non smentire la frase del suo ministro preferito cercando, al tempo stesso, di correggerne il tiro in risposta alle dichiarazioni dell’ex segretario Pd, Pierluigi Bersani, il quale nel pomeriggio di ieri, affidandosi alla viralità di un post su Facebook, aveva espresso il proprio disappunto alle affermazioni del Ministro alle Riforme: “Come si permette la ministra Boschi di distinguere tra partigiani veri e partigiani finti?

Chi crede di essere? Siamo forse già arrivati a un governo che fa la supervisione dell'Anpi? È evidente che siamo a una gestione politica sconsiderata e avventurista. In nome di una mezza riforma del senato si rischia di creare una frattura insanabile nel mondo democratico e costituzionale. Ieri Renzi è stato alla Brembo. Spero si sia fatto dare un freno di quelli buoni.

E che lo usi subito” .

La minoranza PD potrebbe avere il coltello dalla parte del manico

I problemi all’interno del Partito Democratico non si sono mai sopiti, lo dimostra la contrarietà e il tempismo di Bersani il quale non si fa sfuggire l'occasione di punzecchiare il suo Segretario. Quindi oltre alle associazioni, come l’Anpi, le quali stanno già complicando la vita ai sostenitori della riforma costituzionale, Renzi se la dovrà vedere con le minoranze interne al suo partito che, a quanto pare, sono ora in una posizione di vantaggio rispetto al segretario fiorentino: potrebbe essere questo il momento per richiedere posizioni chiave e riacquistare punti sullo scenario politico nazionale.