La Sardegna come una grande bisca (legale) che galleggia al centro del Mar Mediterraneo. Dove tutti i sardi giocano e la Regione guadagna: insomma una sorta di autofinanziamento ludico. Potrebbe sembrare un’esagerazione ma in realtà è quello che accadrà nell’Isola dopo che il Governo Italiano ha annunciato, in un comunicato scritto nero su bianco, “La devoluzione alla Regione Sardegna (a statuto speciale) nell'ambito delle entrate erariali – si legge tra le pagine - della raccolta di tutti i giochi con vincita di denaro, sia di natura tributaria sia di natura non tributaria in quanto costituite da utile erariale”.

In italiano comprensibile significa che una gran parte degli incassi che il fisco riscuote con gratta e vinci, lotto, super enalotto, lotterie istantanee e chi più ne ha più ne metta, rimarrà nelle casse della Sardegna. Una montagna di denaro, secondo i calcoli tra i 130 e i 150 milioni di euro, che rimpingueranno le casse ormai vuote della Regione sarda che sta ancora spettando arretrati per 900 milioni di euro (una vecchia vertenza risalente al 2006) che però, assicurano dal Governo, verranno pagati nei prossimi quattro anni.

Aspre criticheal riguardo

Il fenomeno è preoccupante. Soprattutto considerando il fatto che, secondo quanto riportato poco tempo fa sulle pagine della"Nuova Sardegna”, nell’Isola si spenderebbero in media 500mila euro al giorno soltanto in slot machine.

Per non parlare poi del denaro speso in lotto, superenalotto, gratta e vinci e tanto altro che entrerà anche questo nelle casse regionali. Insomma da una parte il Governo nazionale (e anche quello regionale) fa di tutto per arginare il fenomeno della ludopatia,una vera e propria malattia per il gioco. Dall'altra potrebbe esserci il rischio che i sardi vengano quasi invogliati a giocare di più per far incrementare le entrate della propria Isola.

Considerando poi che non ci sono limiti di entrata, verrebbe da pensare che qualcuno possa spingere i cittadini al gioco d’azzardo, facendosi da promotore.

Più si gioca, più s’incassa, più si spende

In pratica circa il 70 per cento degli incassi totali andranno alla Regione Sardegna, il resto all’Erario: “Nell’accordo finale – assicura al SecoloXIX, Nicola Pusceddu, consulente finanziario della Regione – ci sono anche altre voci.

Ma non c’è dubbio che quella dei giochi d’azzardo rappresenti di gran lunga la più cospicua. Basta infatti pensare che nell’Isola rimarranno circa i sette decimi della cifra totale incassata”. Una vertenza, trascinata dal lontano 2006 quando al governo della Regione c’era Renato Soru, che ha fatto brillare gli occhi all’attuale presidente Francesco Pigliaru: “Finalmente è la parola fine – dichiara all’Agipro il governatore sardo – sulla lunga e complicata vicenda della vertenza entrate. Sono felicissimo di poter chiudere da presidente una partita avviata dieci anni fa sempre dal centrosinistra”.