Ignazio Marino torna a far parlare di se dopo una intervista rilasciata alla 'Stampa' nella quale avrebbe ammesso di avere dato indicazioni di voto per Virginia Raggi del M5S al prossimo ballottaggio per scegliere il primo cittadino della capitale. Già alla vigilia del primo turno aveva ammesso che non avrebbe votato per i suoi 'accoltellatori' indicando chiaramente ai suoi elettori di non votare per Giachetti il candidato del Pd.

L'ex sindaco di Roma questa volta ha scelto di essere ancora più esplicito dichiarando senza se e senza ma di preferire la Raggi al candidato del suo ex partito.

Nel corso dell'intervista ha specificato anche i motivi della sua scelta, per certi versi, clamorosa: 'Non voterò Raggi turandomi il naso, ma farò un bel respiro a pieni polmoni'. Marino ha anche chiarito che sarebbe pronto a cambiare idea solo se il candidato del Pd si presenterà con un foglio recante la firma di Renzi contenente l'ammissione della colpa di averlo fatto dimettere con un atto notarile. 'E poi voterei Giachetti solo dietro la promessa che non farà più debito' un'altra condizione improbabile che indurrà inevitabilmente l'ex sindaco di Roma a non cambiare idea.

I continui dissidi tra Marino e il Pd hanno minato il percorso dell'ex sindaco determinandone la cacciata definitiva dopo solo due anni e mezzo di sindacatura.

'Il mio partito va totalmente rifondato – ha ammesso Marino nell'intervista alla Stampa – è un partito che ho fondato pure io ma adesso sta affondando dietro una strategia suicida'.

Gli elogi di Marino a Virginia Raggi

Marino ha anche proferito parole di elogio verso la candidata a sindaco del M5S, che è stata già consigliere comunale negli anni in cui lui era sindaco.

'Una persona timida - la descrive Marino - ma sicuramente determinata, intelligente e ben consapevole di quello che fa'. L'ex sindaco ha ritenuto assolutamente inopportuno la strategia di denigrazione della Raggi adottata dal Pd per contrastarla. Un atteggiamento che Marino ha ritenuto 'arrogante' e frutto di un grave errore tattico che ha prodotto solo una inevitabile sconfitta per il Pd.