Dall'aula della Camera dei Deputati si è consumato ieri l'ultimo feroce attacco, in ordine di tempo, dell'onorevole Alessandro Di Battista del M5S contro il presidente del consiglio Matteo Renzi. Il video dell'invettiva è stato poi postato dallo stesso deputato, da Beppe Grillo e da Luigi Di Maio su facebook. Tempi duri per il presidente Renzi, contro cui risulta anche facile scagliarsi in questo convulso momento politico, tra risultati elettorali deludenti e il caso Brexit. Di Battista accusa Renzi di aver dimostrato di essere soltanto il "rottamatore della vergogna e del pudore", ponendo l'accento sulla tanto sbandierata intenzione dell'ex sindaco di Firenze di "rottamare" la vecchia classe politica, disattesa soprattutto con il famoso patto del Nazareno in cui ci fu l'accordo con Berlusconi e, in tempi recenti, l'alleanza con Verdini.

La mancata rottamazione si estende poi ad un discorso più ampio che riguarda la salvaguardia delle banche a discapito dei risparmiatori e qui Di Battista tira in ballo il becero caso di Banca Etruria, collegato, come ricorda l'esponente pentastellato, al padre del Ministro Boschi. La Brexitè lo spunto dal quale partono le stilettate del deputato romano, il quale riprende il monito di Renzi "il referendum va rispettato" e lo immette nel contesto italico dei referendum sull'acqua pubblica e del finanziamento pubblico ai partiti, tacciando di evidente incoerenza e ipocrisia il presidente del PD.

Le cattive notizie per il premier però non si fermano qui. Un nuovo sondaggio elettorale riportato dall'emittente La7 mostra chiaramente il già preventivato sorpasso del M5S ai danni del PDnelle intenzioni di voto.

I grillini passano infatti dal 29,1% del 19 giugno scorso all'attuale 31,7%, superando il Partito Democratico che scende dal 31,4% al 31,2%. Ormai sembra sia stata emessa una sentenza di condanna del governo da parte del popolo italiano. Il processo appare irreversibile e stavolta non basteranno gli 80 euro a risolvere la questione.