Si incontreranno oggi, nella sede del Ministero del Lavoro, Luciano Poletti e i sindacati per parlare di pensione anticipata e dell'ipotesi dell'uscita flessibile per i contribuenti la cui data di nascita ricada nel 1951, 1952 o 1953, i più prossimi alla pensione di vecchiaia. Il nodo è sempre quello delle penalizzazioni per l'uscita anticipata: i sindacati faranno la loro irremovibile richiesta, ovvero quella della flessibilità con 41 anni di contributi, senza l'applicazione di tagli all'assegno mensile. Il Governo metterà nel piatto l'Ape, l'anticipo pensionistico annunciato da Renzi per il quale si prospetta un tagliofino al 12 per cento dell'assegno, ma anche oltre.

Pensioni anticipate di Renzi: quanto si perde di pensione?

Proprio sul fronte delle penalizzazioni sulle Pensioni anticipate, la Uil ha pubblicato un interessante studio svolto a tre livelli di pensione (mille, duemila e tremila euro), sia per gli uomini che per le donne che scelgano l'uscita anticipata di uno, due o tre anni, con interessi sul prestito pensionistico, pernodella proposta di Renzi, a carico del lavoratore o dello Stato. Un contribuente che andrà in pensione con mille euro, utilizzando uno solo dei tre anni di anticipo pensionistico, si vedrà togliere circa 69 euro al mese di penalizzazione (50 per le donne) con interessi a carico dello Stato, a salire fino a 87,50 (70 per le donne) se gli interessi dovessero essere pagati di tasca propria.

I tagli alla pensionecrescono all'aumentare degli anni di anticipo: con due anni, il contribuente rinuncerebbe a 130 euro (95 le donne) e a 167 euro (135 le donne) a seconda di chi paga gli interessi. Con l'anticipo pieno di tre anni si perde circa un quinto della pensione se gli interessi venisseropagati dallo Stato (184 euro gli uomini, 137 le donne) e un quarto (240 euro per gli uomini contro i 200 circa delle donne) per interessi pagati dal lavoratore.

Flessibilità in uscita: su 3 mila euro di pensione se ne perdono 772

I lavoratori che percepiranno 2 milaeuro mensili di pensioneavranno un taglio di 103 euro (75 le donne), 195 euro (143 le donne) e 276 euro (206 le donne) per anticipi da 1, 2 e 3 anni con interessi pagati dallo Stato. La penalizzazione aumenta a 131 euro (104 le donne), 251 euro (202) e 361 (296) per anticipi a uno, due o tre anni con interessi pagati dal contribuente.

Infine, per pensioni da 3 mila euro, la decurtazione è di 207 euro (150), 390 (287 e 552 (413) per interessi pagati dallo Stato e di 262 euro (208), 502 (405) e 722 (593) per uscite anticipate di uno, due o tre anni con interessi pagati dal contribuente.