Ansia, timore, paura. Sono questi gli stati d’animo di un Paese come l’Italia che, pur non essendo stata violata al suo interno dai terroristi, ha assistito impietrita all’ultimo attacco di Rouen. Le rassicurazioni dei nostri vertici politici e militari non hanno fatto che produrre l’effetto opposto: innescare nella cittadinanza la certezza che qualcosa possa capitare sul nostro territorio. Del resto nessuno può considerarsi al sicuro: il macabro assassinio di padre Jacques Hamel ha chiarito a tutti che non esistono luoghi (compresi quelli di culto) sicuri.

La Santa Sede ha fatto la sua parte predicando cautela e, per volere di Papa Francesco, si è opposta alla militarizzazione delle chiese principali sul suolo romano. “Le porte della casa di Dio - ha più volte affermato il Pontefice - devono restare aperte per accogliere i fedeli”. No a blindature quindi che, oltre a ostacolare la partecipazione dei cattolici praticanti, innescherebbero una spirale di tensione prevaricante.

Contro il rischio psicosi

Per sconfiggere lo stato d’ansia che ha avvolto l’Italia all’indomani di una sequenza di attentati ormai lunghissima, Sergio Mattarella ha puntato il dito contro la spettacolarizzazione dei media. Il Capo dello Stato, in occasione della Cerimonia del Ventaglio al Quirinale, ha voluto bacchettare i mezzi di informazione che troppo spesso finiscono con l’accrescere le paure degli spettatori.

Si cercano conclusioni “fallaci alla luce dei fatti” attraverso “lo smarrimento della gente, frammenti di immagine, testimonianze rese sotto shock”. Un meccanismo che aiuta sì ad accrescere l’audience, ma che a volte arriva a causare (per complessità di comprensione) anche comportamenti emulativi. “Non si tratta di spettacolo - ha attaccato Mattarella - ma della vita e del futuro delle persone”.

L’emulazione, d’altronde, è proprio una delle caratteristiche dell’Isis: un movimento terroristico senza scrupoli dotato di un’organizzazione capillare, che agisce spesso attraverso cani sciolti disponibili a sacrificare spontaneamente la loro vita in nome della jihad.

Polemiche e veleni

Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha rilanciato quanto dichiarato dal Capo dello Stato nel vertice a due con l’omologa britannica Theresa May.

Di opposte vedute Matteo Salvini, leader della Lega, sempre pronto a cavalcare l’emotività del momento collegando senza mezze misure immigrazione e terrorismo: “Mattarella parla di Pokemon e invita i giornalisti a non parlare degli attentati terroristici, il Papa dice che l’Islam vuole la pace... Boh, sarà il caldo???”. Di pessimo gusto è stato il post pubblicato da Sussanna Ceccardi, sindaca leghista di Cascina, dal titolo Svegliati Europa (tanto per richiamare un certo Svegliati Germania coniato da Hitler nel 1922): un’immagine che raffigura una bella ragazza dai tratti ariani, intenta a scacciare a calci nel sedere un musulmano (somigliante a un maiale) con il corano in mano. A scagliarsi contro il contenuto della vignetta Marco Furfaro di SeL: “Mi sono venuti i brividi. Il male sono i terroristi. Ma anche chi semina odio, come questa sindaca che dovrebbe solo vergognarsi e dimettersi”.