L’ultima settimana di luglio è da poco iniziata e noi vogliamo sottoporvi all’attenzione gli ultimi sondaggi politici che mostrano la situazione in Italia. Ixè ha pubblicato le intenzioni di voto ai partiti, mentre Demopolis ha intervistato i cittadini circa il referendum costituzionale di ottobre ed altri temi caldi in questo periodo. Rispetto alla volta scorsa si registrano delle flessioni da parte di Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, mentre torna a far segnare un andamento positivo il centrodestra, che guadagna soprattutto con i ‘grandi’.

Di seguito vi illustreremo i dati in percentuale per ciascuno schieramento politico registrati dall’istituto di ricerche per Agorà.

Ixè: Lega Nord e Forza Italia prendono quota

L’istituto mostra una lieve perdita per Pd e M5S. Nel primo caso abbiamo un -0,2% (32,2%), mentre nel secondo caso si registra un -0,1% (28,9%). I due sfidanti per la leadership sono divisi da un paio di punti percentuali ed al contrario di quanto evidenziato da altri, qui c’è ancora il partito di Governo davanti. Alle loro spalle incontriamo Lega Nord, che si attesta al 14,1%, con un incremento dello 0,5% rispetto a prima; per quanto riguarda Forza Italia, la crescita è minore (+0,3%) e consente a Silvio Berlusconi di salire al 10,4%.

L’area del centrodestra, che nel complesso ottiene un 29,5%, ovvero un +0,3% in confronto alla settimana precedente, troviamo anche Fratelli d’Italia al 2%, Nuovo Centrodestra all’1,9% e Unione di Centro allo 0,6%, tutti in calo dello 0,1%. Gli altri del CDX sono allo 0,5% (-0,2%). Spostandoci nello schieramento di centrosinistra, che in totale conquista il 35%, con una perdita dello 0,1% in questa occasione, ci sono Sinistra Italiana al 3,5% (-0,1%) e Scelta Civica allo 0,3% stabile.

Chiudiamo con Rifondazione Comunista all’1% e Verdi allo 0,4%, ambedue con dato invariato, mentre gli altri partiti si attestano al 5,2% (-0,1%).

Demopolis: emorragia di consensi sul fronte dei ‘sì’

L’istituto si è limitato a indagare circa l’opinione pubblica sulla prossima consultazione referendaria. Ad ottobre, tra coloro che si recheranno alle urne, il 54% lo farà per rispondere ‘sì’ o ‘no’ per modificare la riforma costituzionale, mentre il 35% andrà a votare per esprimere un voto pro o contro l’esecutivo targato Matteo Renzi.

I rimanenti non sanno. Rispetto all’inizio dell’anno si registra un brusco calo dei ‘sì’, che passano dal 60% al 50%. In merito alla questione del bicameralismo, il 63% è favorevole al superamento, mentre il 25% si dice contrario alla riduzione dei poteri del Senato, con la sola Camera a votare la fiducia. Prima di lasciarvi, vi invitiamo a seguirci per ricevere aggiornamenti sui sondaggi elettorali.