In occasione della serata inaugurale della Festa Nazionale de l'Unità a Catania è intervenuto il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio, il quale si è soffermato in particolare sul tema del terremoto che ha colpito Umbria, Lazio e Marche e su come il Governo intende agire per un piano organico di prevenzione sismica nazionale, oltre che sulla ricostruzione delle zone colpite dal sisma 24 agosto. Ecco le sue parole.

Un piano di prevenzione sismica nazionale

“Come ha detto anche il presidente del Consiglio Renzi, c’è la volontà di convocare tutti coloro che possono dare una mano a predisporre un piano organico di prevenzione del rischio tante volte annunciato, ma mai attuato. Invecequesta volta, esattamente come abbiamo fatto con il dissesto idrogeologico con il piano dell'edilizia scolastica e con le attività di cure di manutenzione delle strade, c’è bisogno di un grande piano di cura per la "casa Italia", un grande piano di prevenzione su cui troppo poco il Paese purtroppo ha investito, ma che è necessario. Abbiamo già cominciato in tanti settori e avevamo già dato un ottimo incentivo per la messa in sicurezza sismica. Dobbiamo potenziarlo molto di più. La tragica lezione che ci viene dal Terremoto ci dice che questa deve essere davvero la volta in cui il Paese mette in campo un piano organico di prevenzione. L'Italia è un paese con molti borghi antichi, sulla questione sismica dobbiamo costringere tutti a fare le cose come si deve."

Sulla ricostruzione delle zone colpite dal terremoto

"La ricostruzione deve essere fatta nel miglior modo possibile,però noi adesso siamo ancora impegnati con l’attività di prima emergenza.

La ricostruzione vera e propria ha tempi diversi, avverrà tra alcuni mesi. Ora invece dobbiamo prepararci ad affrontare bene l’inverno a ragionare con le popolazioni per garantire a tutti una sistemazione accettabile. Ci stiamo già organizzando con la ProtezioneCivile in modo efficace in questa prima fase di emergenza e di accoglienza. Non abbiamo ancora finito di scavare, occorre intanto completare questo lavoro e siamo fieri che ci siano degli straordinari uomini e donne che lo stanno facendo da giorni. Poi ci sarà modo di dare una sistemazione che vada oltre le tende”.

Su investimenti e politiche europee

"Dobbiamo inoltre liberare gli investimenti sempre più dal Patto di Stabilità europeo.

Le politiche di austerity sono ancora molto presenti: c'è l'immagine sbagliata che i paesi mediterranei farebbero una finanza allegra. Ma non è così. Noi abbiamo creato un problema alla Grecia con l'austerità, lì è aumentata la mortalità perché non hanno più la possibilità di comprare medicine In generale in Europa non si fanno più politiche per le comunità e ciò ha creato disaffezione: la gente vuole meno bene all'Europa, non la vede più come un'opportunità ma come un freno. Dobbiamo cambiare registro. Occorre continuare la battaglia dentro l'Europa, non uscendo, perché essa è la nostra casa, ma dobbiamo lottare fino in fondo."