Periodo di ricorrenze importanti per l’ex presidente cubano fidel castro. Meno di un paio di settimane fa il decimo anniversario della fine del potere su un territorio del quale ha marcatamente condizionato la storia e adesso, 13 agosto 2016, il novantesimo compleanno da festeggiare in un clima di celebrazioni che si stanno accavallando in ogni angolo del mondo. Il “lider maximo”, per decenni primo protagonista degli eventi che lo hanno visto impegnato negli scontri politici, economici ed ideologici nei confronti degli Stati Uniti, si ritrova adesso a fare da spettatore ad una nuova condotta messa in atto due anni orsono dall’attuale presidente, il fratello Raul, basata sul disgelo tra L’Avana e Washington.

Giornate scandite dunque dal rincorrersi di notizie, note biografiche e curiosità su Castro, che si è scoperto ad esempio essere un grande appassionato di scacchi piuttosto che un influente personaggio anche nell’ambito della medicina. Ovviamente, molto più ampio risalto è stato dato al contesto politico, alla lotta al regime di Fulgencio Batista da cui poi scaturì la rivoluzione del 1959, con tutte le conseguenze economiche che poi determinarono la storia più recente del Paese.

Per Cuba un percorso lento e difficile

Diverse sono però le questioni da limare per proseguire tale processo di ammorbidimento nei rapporti con gli Stati Uniti, legate a doppio filo a difficoltà politiche e sociali, come quelle sul rispetto dei diritti umani e ancor di più al legame che ha sempre visto cuba messa in stretta connessione con Caracas, con cui sul fronte energetico ha visto fruttare un’importante amicizia (nata tra Castro e l’ormai defunto presidente Chavez) da centomila barili di petrolio giornalieri, ma che è cominciata a vacillare a seguito del crollo economico del Venezuela.

Tale crisi ha spinto così il governo cubano verso il profumo dei dollari americani e verso un auspicabile rilancio del turismo che possa risollevare la situazione del Paese.

La partecipazione di Fidel Castro al congresso del partito comunista

Qualche mese fa, durante il settimo congresso del partito comunista di Cuba, Castro è intervenuto insieme al fratello Raulper sottolineare l’importanza di un’autonoma spinta vitale dell’isola verso il futuro, legata ai valori della rivoluzione che egli stesso ha trasmesso al suo popolo, ormai chiamato a proseguire in questo decisivo cammino senza l’appoggio del vecchio leader.

“Forse questa sarà l’ultima volta che parlo in questa sala” ha detto Fidel concludendo il proprio discorso acclamato dal pubblico, ringraziando infine il fratello per l’ottimo lavoro intrapreso. Nonostante la veneranda età dunque, Castro ha dimostrato per l’ennesima volta come un vecchio lupo malandato e dal pelo bianco possa ancora essere considerato una guida fondamentale, che nonostante gli evidenti acciacchi fisici abbia mantenuto lucidi e vigorosi quegli ideali di rivoluzione che lo hanno portato ad essere una delle persone più influenti, non solo di Cuba, ma di tutta la storia recente.