Cronaca di un disastro annunciato. Questo è quanto si respira nelle sedi del Partito Repubblicano i cui vertici temonola disfatta elettorale di Donald Trump il prossimo novembre. Dopo otto anni di amministrazione democratica alla Casa Bianca, il Grand Old Party aveva sperato di presentare una candidatura credibile ma gli elettori delle primarie hanno scelto Donald Trump. Dopo la convention di Cleveland, in cui alcuni tra i più ferrei oppositori dell'imprenditore newyorkese avevano annunciato il loro appoggio e, contemporaneamente, i sondaggi lo davano in recupero su Hillary Clinton, una serie di circostanze ne hanno determinato il crollo.

Reince Priebus, segretario del Comitato Nazionale Repubblicano, ha il dovere di rispettare il volere dell'elettorato ma spera più che mai in un passo indietro di Donald Trump. Sa benissimo di non poter vincere in ogni caso le presidenziali di novembre ma punta a perdere con dignità. L'unica via percorribile è, dunque, quella di un ritiro della candidatura ma conoscendo Trump la riteniamo un'ipotesi assai improbabile.

Kasich candidato d'emergenza?

Un recente sondaggio realizzato dalla Ipsos per Reuters ha rilevato che un elettore repubblicano su cinque vorrebbe il ritiro di Trump dalla corsa alla Casa Bianca. Lo stesso sondaggio, tra i repubblicani registrati al voto, segna al 44 % la percentuale di chi vorrebbe il passo indietro dell'attuale candidato del GOP.

Inutile dire che tutti gli episodi più o meno clamorosi che hanno caratterizzato le ultime settimane di campagna elettorale sono stati deleteri per il noto business man: dalla polemica con Khizr Kahn, musulmano e padre di un militare statunitense morto in Iraq, alloscandalo emailgate e le sue presunte 'relazioni' con il presidente russo Vladimir Putin.

Secondo la stampa, "Trump ha perso ogni credibilità". Secondo i vertici del GOP non l'ha mai avuta ma una guerra intestina al partito sarebbe stata ancor meno producente. Sebbene al momento la possibilità che Trump si ritiri è alquanto difficile, i vertici repubblicani stanno già pensando ad un'alternativa credibile. Non è Paul Ryan: lo spekear della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti sarebbe in realtà la proposta più credibile ma non è intenzione del diretto interessato "bruciare" quella che potrebbe essere una candidatura forte per le presidenziali del 2020.

Ecco che l'alternativa credibile diventa John Kasich, già in corsa per le primarie repubblicane e mai in grado di impensierire Trump. Ma il governatore dell'Ohio sembra la persona giusta attorno alla quale possono convergere le anime moderata e conservatore del GOP, l'uomo che potrebbe guidare la truppa repubblicana ad una sconfitta con l'onore delle armi. Ci sarebbero poi quattro anni di tempo per affilarle nuovamente.