Non si spengono le polemiche per la nomina dei nuovi direttori della Rai. Oggi, dopo ben 5 ore di riunione, il Consiglio di Amministrazione ha approvato a maggioranza le nomine dei direttori del Tg2 (Ida Colucci), del Tg3 (Luca Mazzà), del giornale radio (Andrea Montanari) e di Rai Parlamento (Nicoletta Manzione). Il voto è avvenuto con non pochi malumori, soprattutto della minoranza Pd. Infatti due senatori della minoranza del Partito si sono dimessi per protesta. Bersani getta acqua sul fuoco, parlando di "vecchi vizi". E blinda i due senatori dimissionari: "il loro gesto" - dichiara il leader della sinistra Dem sulla sua pagina facebook - "è forte e coerente e deve far prendere coscienza del problema".

Si accende lo scontro sui social

Tra i sostenitori del Premier,c'è chi accusa Bersani di aver fatto misure simili, al tempo della "ditta". "Bianca Berlinguer era direttrice del Tg3 da sette anni - scrive una sostenitrice del Presidente del Consiglio - ora che dopo tutto questo tempo è stato fatto un avvicendamento si parla di lesa maestà? Ma per piacere!".

Per qualcuno paragonare la sostituzione dei direttori dei Tg ai modi di fare di Berlusconi è assolutamente fuori luogo. Basterebbe ricordare - scrive qualcuno - le pressioni dell'allora presidente del consiglio per fare chiudere la trasmissione di Santoro.

Berlinguer in un programma pomeridiano

Bianca Berlinguer lascerà quindi la direzione del Tg3 e, grazie ad un accordo con la Rai, andrà a condurre un programma di approfondimento su politica ed attualità.

A darle una mano ci sarà proprio Michele Santoro insieme alla sua squadra. Sembrerebbe proprio un bel premio di consolazione, per l'ex direttore del Tg3. L'ex direttore del Tg2, invece, dovrebbe entrare, come vice, nella squadra del direttore per l'offerta informativa, Carlo Verdelli.

Opposizioni all'attacco

Tutte le opposizioni parlano di lottizzazione: Gasparri attacca addirittura il Movimento 5 stelle, dicendo che il presidete della commissione di vigilanza sarebbe addirittura complice della stessa. I 5 stelle rispondono a stretto giro: "storcono il naso perché non sono stati coinvolti nella lottizzazione renziana"