Il primo vis-à-vis tra i due candidati alla Casa Bianca, si risolve in una vittoria di netto portata a casa da hillary clinton. Secondo la CNN, il 62% dei telespettatori ha preferito la candidata democratica a Donald Trump, le ragioni sono presto dette: Hillary non ha solo saputo tenere testa ai colpi di Trump ma ha dominato il confronto senza l’ausilio di strategie artificiali, se non nel riportare alla memoria alcuni comportamenti in società del suo rivale. D’altronde, come dimenticare le affermazioni razziste e sessiste del candidato repubblicano?

Donald Trump e la sferzata fiacca

Meno carico del solito sul fronte ‘attacco personale’ - bisogna dirlo - Trump testa una nuova tattica tirando in ballo una presunta incapacità di governare della sua rivale, dovuta a una “mancanza di resistenza”.

La risposta di Hillary non tarda ad arrivare, ricordando la sua vasta esperienza: “Quando viaggerà in 112 paesi, si occuperà di un cessate il fuoco, una negoziazione di trattato di pace, della liberazione di dissidenti politici e trascorrerà 11 ore a testimoniare davanti a una commissione del Congresso, allora potrà parlarmi di resistenza”. Trump riesce solo a dire che riconosce “l’esperienza” ma che questa non può che essere “una cattiva esperienza”.

Il colpo decisivo di Hillary

L’asso nella manica di Hillarysi rivela un colpo decisivo quando ricorda gli appellativi che Trump ha riservato alle donne: “È un uomo che ha definito le donne maiali e cagne, è qualcuno che ha detto che la gravidanza è un inconveniente per i datori di lavoro, qualcuno che ha detto che le donne non meritano la parità di retribuzione finché non saranno in grado di essere valide nel lavoro come gli uomini”.

E non basta perché Clinton cita le affermazioni di cattivo gusto che Trump ha indirizzato a Miss Universo 1996 come “Miss Piggy” e “Miss Housekeeper” ma dal rivale si fa largo solo una debole risposta: “Dove l’hai trovato? Non l’ho mai detto”. Un po’ scarsa come affermazione nell’era in cui internet funziona anche da memoria comune, una difesa mediocre che fa trasparire una preparazione sommaria se confrontata al self control di Hillary, nettamente superiore nell’attacco, nella difesa e nella capacità di argomentare.