In occasione del "TILT Camp" di Monopoli (Bari) si è svolto un dibattito fra il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il sindaco di Napoli Luigi De Magistris e Marco Furfaro di Sinistra Italiana. Vediamo i passaggi principali dell'intervento di Michele Emiliano.

"Sul Mezzogiorno il Governo non ci coinvolge"

"Il riscatto del Mezzogiorno dovrebbe essere uno degli assi centrali del rilancio del Paese, ma Renzi così come non parla mai con il sindaco di Napoli De Magistris, non chiama mai neppure me che sono il presidente di una delle regioni più grandi del sud.

Da due anni a questa parte del tema del Mezzogiorno è uscito dalle priorità del Paese. Forse siamo stati penalizzati dall'aver promosso il referendum sulle trivelle, promosso da tutte le regioni meridionali. Nessuno di noi eppure si è mai sognato di dire al Governo che cosa fare al di fuori dei temi di nostra competenza, ma almeno sui nostri temi dovrebbero coinvolgerci. In Puglia nei suoi dieci anni di governo Vendola è riuscito ad avere ottimi risultati e risultando uno dei migliori governi regionali del Paese. Oggi continuiamo quel lavoro, mantenendo il centrosinistra nella sua formazione "classica", che somiglia all'Ulivo."

"Voglio un PD alleato con la sinistra"

"Il Pd al suo prossimo congresso deve decidere su che modello di coalizione imperniare il governo del Paese. Io farò gli sforzi possibili affinché il mio partito possa allearsi con sinistra Italiana, anche se comprendo che per essa a bocce ferme sia difficile governare col PD. Dobbiamo costruire un programma di governo condiviso e partecipato, che non venga scritto da quattro o cinque persone, ma in modo aperto. Serve proporre alla sinistra italiana un modello che sia simile a come abbiamo costruito il programma nella nostra Puglia, nella quale quasi il candidato presidente non ha neppure messo bocca, ma in cui è stata decisiva la partecipazione: un modello che già alle comunali venne attuato nel 2004 in cui furono i cittadini a scrivere un progetto comune. La politica deve servire per produrre un cambiamento e rendere felici le persone".

"Riforme restringono democrazia? Il popolo italiano voterà No"

"Il PD era nato per collegarsi con il popolo italiano basandosi sulla partecipazione.

E anche per questo SEL ci fece l'alleanza ai tempi di Italia Bene Comune. E anche oggi la parte di PD che voterà NO al referendum costituzionale non sarà piccola ma grande, perché è una riforma non sostenibile. Stiamo cercando di spiegare alla classe dirigente del PD che è impossibile per il popolo italiano esprimersi con un semplice SI o NO su una modifica di ben 47 articoli della Costituzione.

Ma ci prendiamo in giro? Io avevo proposto "fermiamoci e riflettiamo", ma mi hanno detto che non si poteva fermare tutto. Credo che però a bloccare tutto ci penserà il popolo italiano votando NO. Nessuno capisce quale sarà l'esito di questa riforma, neppure gli "apprendisti stregoni" che l'hanno creata. Tutto questo è stato fatto perché è mancata la partecipazione.

Molti italiani oggi non pensano che una sinistra rinnovata possa rappresentare i loro bisogni e non invece pensare a conservarsi.Dobbiamo chiederci: queste riforme allargano orestringono la democrazia in questo Paese? Se la restringono ed è evidente che vada respinta."