Non sono solo i problemi della Raggi, ancora impegnata nella costruzione di una giunta credibile in Campidoglio, a tenere banco in casa Movimento5Stelle. La serata di Nettuno è servita sì a mandare un segnale di unità all’elettorato, ma non ha archiviato i veri nodi irrisolti. L’identità della talpa che ha rivelato ai media sms e email scottanti per Luigi Di Maio resta celata nel mistero. Il vicepresidente della Camera, pur incassando la fiducia di Beppe Grillo, ha capito di essere finito al centro di un tritacarne politico volto a defenestrarlo dal ruolo di futuro candidato leader.

Un obiettivo del resto centrato in pieno dall’anonimo mittente considerato che, in pochi giorni, quello che doveva essere l’uomo forte per Palazzo Chigi del Movimento ha perso una credibilità tale da riportarlo alla pari con molti altri contendenti. A guadagnare del momento di appannaggio del vicepresidente della Camera è stato Alessandro Di Battista. Il giovane romano ha accresciuto la sua popolarità grazie al tour contro la Riforma della Costituzione, che lo ha portato in molti angoli della Penisola. Chissà che questo non sia stato una prova generale della futura campagna elettorale.