Le ultime clamorose novità al 23/09 giungono dalla Camera. Le immagini, come quella di copertina, preso saranno vietate. La data del 10 ottobre 2016, infatti,diventeràcruciale per molti giornalisti parlamentaridi stanza a Montecitorio, per via dell’entrata in vigore del nuovo Codice di comportamento dei professionisti dell’informazione accreditati presso l'importante sede parlamentare.

Chi viola il regolamento, verrà espulso temporaneamenteda Montecitorio

Insomma, se il giornalista o l’operatore di ripresasi rifiuta di firmare il codice di disciplina suddetto,lo stesso non potrà varcare la soglia di Montecitorio.

Ma vediamo i contenuti del contestatissimo codice di autoregolamentazione.

Si vuole precisare che la notizia in questione viene riportata il 22 settembre scorso dalla nota testata giornalistica del ‘Il Fatto Quotidiano’, la quale, avendo avuto la possibilità di prendere visione per intero del documento in oggetto, sciorina con meticolosa dovizia di particolari il suo contenuto. Tra gli articoli del regolamento si legge, a chiare lettere, che se il giornalista o l’operatore di ripresa viola le regole contenute all'interno del documento, il Collegio dei Deputati Questori, cioè l’organo più importante deputato alla disciplina e al controllo dei regolamenti della Camera, potrà vietare temporaneamente l’ingresso alle strutture anzidette ai soggetti coinvolti a tal riguardo.

Altro diktat: ‘sospensione delle riprese video in caso di sospensione della seduta pubblica’

All'interno del regolamento, inoltre, vengono sancite altre regole più stringenti nei confronti dei giornalisti presenti da sempre alla Camera dei Deputati, come per esempio il loro rigoroso silenzio durante i lavori d’aula e l’obbligo di interrompere ‘bruscamente’ le riprese video nel momento preciso dell’interruzione o della sospensione della seduta pubblica.

Per non parlare poi di altre regole, definite ‘limite’: l’interruzione dovrà avvenire anche quando i deputati si congratulano tra di loro (magari dopo un discorso eccellente), in occasione dell’approvazione o del respingimento di un provvedimento legislativo posto a votazione o quando gli animi si scaldano, fino a giungere alla bagarre più totale.

L’interessante articolo del “Il Fatto Quotidiano” con ironia elenca alcuni avvenimenti a cui hanno assistito in diretta molti telespettatori in questi lunghi anni di riprese video all'interno dell’emiciclo parlamentare. Vengono citati i personaggi politici attuali, come Renzi, Verdini e il Ministro Boschi.

Purtroppo, secondo i dettami contenuti all'interno del codice in vigore a partire dalla fine della prima decade di ottobre, tutta la cruda realtà degli stessi personaggi, con i loro atteggiamenti da spocchiosi o da voltagabbana, lascerà il posto solo alla corretta vita istituzionale di un luogo, la Camera dei Deputati, considerato dalla Carta Costituzione, di proprietà di tutti gli italiani.

Vietata diffusione immagini e video deputati sugli scranni: non essenziali al ‘diritto di cronaca’

Quasi sicuramente molti giornalisti firmeranno e rispetteranno il suddetto codice di comportamento; rimane, comunque oscuro capire il senso di questa iniziativa, visto che informare i cittadini di tutto quello i loro rappresentanti svolgono all'interno dei palazzi del potere (del popolo), specialmente di un Parlamento, rientra senza dubbio tra i doveri di informazione che prima di tutto deve rispettare deontologicamente un giornalista professionista, nell'espletamento della sua funzione pubblica. Si ritiene, infine, importante che i cittadini e gli elettori siano anche informati circa l'effettiva attività parlamentare di tutti i rappresentanti politici, i quali, ricordiamolo, hanno ricevuto il loro mandato dal popolo per legiferare e non per fare, come le tante immagini pubblicatein questi anni, tutt'altra cosa.

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