ConHillary Clinton vincente su Donald Trump il prossimo 8 novembre si riscriverebbe certamente la Storia degli Stati Uniti d'America. Sarebbe infatti la prima donna presidente e, nel suo caso specifico, prima ex first lady a rientrare alla Casa Bianca come inquilino principale. Di conseguenza l'ex presidente Bill Clinton sarebbe il primo 'first husband' della storia americana. Purtroppo per entrambi i candidati, e qui tiriamo in ballo anche Trump, chiunque vinca le elezioni rischia di passare alla Storia come uno dei presidenti meno amati, almeno in partenza.

Il termometro politico del Paese è questo e bisogna tenerne conto: sondaggi che mostrano un'America molto simile all'Italia dove la sfiducia dell'elettorato nei confronti dei propri leader è palese.

'Frustrazione' è la parola d'ordine degli elettori

A rendere pubblici questi dati è stato il Pew Research Center che ha preso a campione circa 5.000 aventi diritto al voto. In base alle percentuali 4 elettori su 10 non hanno fiducia o, addirittura, temono il candidato che andranno a votare. Si tratta dunque di due personaggi piuttosto impopolari, anzi "frustranti". La parola "frustrazione" è quella più utilizzata dagli elettori intervistati dalla domanda "quali sono le vostre sensazioni pensando a queste elezioni".

Il numero delle persone che si sentono "frustrate" è pari al 57 %. Insieme a questa parola, molti americani ne hanno accoppiata un'altra ben più dura dichiarando pure di sentirsi "disgustati" (55 %) mentre molti altri (43 %) si sentono "spaventati". Mettendo a fuoco i due candidati, il 30 % di coloro che voteranno Hillary Clinton lo faranno perché "non è Trump" mentre altrettanti hanno risposto "perché ha esperienza".

La percentuale di coloro che la voteranno perché è donna è parecchio bassa in base al sondaggio in questione, inferiore al 5%. Tra coloro che, pur votando l'ex segretario di Stato, hanno dichiarato di esserne spaventati, oltre il 15% ha risposto che la motivazione di questa paura riguarda dubbi sulla sua onestà ed una percentuale di poco meno inferiore ha invece definito "scomodo" il suo passato.

Relativamente a Donald Trump, quasi il 35 % per cento di chi lo voterà farà questa scelta "perché non è Hillary Clinton" e qui, in base anche alla risposta data dagli elettori della candidata democratica, viene evidenziato che gli americani al voto sceglieranno quello che considerano il "male minore". Nel caso del magnate newyorkese, inoltre, più del 25 % degli elettori lo voterà "perché è un ousider". Un 10 % lo vede invece "un presidente che tutelerà gli americani". Tra coloro che, pur votandolo, esprimono perplessità per il futuro, i presunti "nei" attribuiti a Trump riguardano la sua imprevedibilità (oltre il 30 %) e la sua poca esperienza (quasi il 15 %). Tra i temi trattati da entrambi nel corso di questa lunga campagna elettorale, un 79 % di chi voterà la Clinton ne apprezza comunque l'esperienza al Governo mentre il 78 % degi elettori di Trump è d'accordo sul giro di vite contro il terrorismo.