L’altra sera il presidente del consiglio Matteo Renzi è stato ospite del programma televisivo “Otto e mezzo” condotto dalla giornalista Lilli Gruber. Insieme a lui Marco Travaglio, giornalista, opinionista e direttore del Fatto Quotidiano. Tre sono i punti salienti toccati lungo l’intervista:

  1. Referendum: Renzi è deciso per il voto e fino al quel giorno combatterà per il sì. Il testo del referendum chiederà agli italiani di approvare la legge costituzionale volta a superare il bicameralismo perfetto, ridurre il numero dei parlamentari e ridurre i costi istituzionali.
  2. Jobs Act: il tema del lavoro e dell’occupazione è quello maggiormente sentito dagli Italiani. Parlando di Jobs Act, infatti, il dibattito tra Renzi e Travaglio si accende. Renzi afferma di aver creato nuova occupazione stabile. Secca la replica di Travaglio: il mercato è stato forzato, si rischia di far crollare nuovamente il tasso di disoccupazione diminuendo l’offerta di lavori a tempo indeterminato. Renzi conclude con una battuta: “In questi due anni sono le copie de Il Fatto Quotidiano ad essere diminuite non i posti di lavoro”.
  3. Italicum: Renzi è pronto a riformare la legge elettorale nonostante qualcuno preferisca ritornare al proporzionale della Prima Repubblica.

Polemiche anche per la questione Olimpiadi.

Tra ieri e oggi il premier si rivolto spesso contro la decisione della Raggi. Secondo Renzi fermare le Olimpiadi per timore di ritorsioni mafiose è sbagliato, mostra una fragilità nelle istituzioni che non deve esserci. Se il sindaco di Roma avesse maggiore autorevolezza non si sarebbe alzato questo polverone.Difficile anche la questione Ue. Per il 28 settembre si sta preparando a Berlino un incontro tra il presidente della commissione europea Junker, il presidente francese Hollande e la cancelliera tedesca Angela Merkel. Incontro a cui Renzi non è stato invitato dando adito a perplessità sulla solidità del rapporto tra i rappresentati dell’eurozona. All'incontro è prevista la presenza dell' European Round Table of Industrialists, ovvero la leadership degli industriali europei.