Era nell'aria e ora è ufficiale, la decisione del sindaco di Roma Virginia Raggi, di dire no alla candidatura di Roma per le olimpiadi del 2024. Una decisione che il sindaco pentastellato, aveva già preso da tempo e che ha reso ufficiale in una conferenza stampa, alla quale ha partecipato anche il vicesindaco di Roma, Daniele Frongia. Ma prima della conferenza stessa, la Raggi, aveva in programma un incontro in Campidoglio, con il presidente del Coni Giovanni Malagò e il presidente del Cip Luca Pancalli: incontro che la Raggi ha disertato, motivando la sua assenza, a causa di un imprevisto per motivi istituzionali.

I motivi del del no

Virginia Raggi, ha motivato la rinuncia della candidatura di Roma ai giochi del 2024, spiegando che è da irresponsabili dire si a questa candidatura e che facendo i giochi del 2024 si aumenterebbero solo i debiti dei cittadini romani. Il sindaco ha poi aggiunto che la capitale, sta ancora pagando i giochi del 1960 - unica edizione dell'era moderna che si è svolta in Italia - e che il 70% dei cittadini romani ha già detto no ai giochi votando lei al ballottaggio. Come detto la Raggi, non vuole ipotecare il futuro dei romani con i giochi olimpici e in un passaggio della sua conferenza stampa è molto dura verso i proponenti: "Diciamo no alle olimpiadi del mattone e dei gusci vuoti: non le vogliamo.

Le olimpiadi sono un assegno in bianco che firmano le città ospitanti: e questo lo dice l'università di Oxford in uno studio. Le olimpiadi sono un sogno che diventa un incubo; non abbiamo i dati di Rio 2016, ma abbiamo negli occhi le immagini dei cittadini di Rio. Le olimpiadi servono ai comitati d'affari, non ai cittadini.

Noi siamo per lo sport, ma non per queste olimpiadi". Verrebbe da chiedersi a quali immagini dei cittadini di Rio, si riferisce il sindaco Raggi, dato che l'ultima edizione dei giochi ha visto la partecipazione di molti brasiliani e di molta gente venuta da tutto il mondo, la quale ha portato un grande indotto turistico alla città di Rio, nel periodo dei giochi.

la Stessa cosa che è accaduta nel 2006 a Torino, quando il capoluogo piemontese ha ospitato i giochi invernali. Dunque con la decisione del sindaco Raggi, Roma, passa agli occhi del mondo come una città di ladri e di incapaci.

Ratifica della decisione e furia Malagò

Ora per ratificare la decisione di rinunciare alla candidatura di Roma, a ospitare i giochi del 2024, si deve riunire il consiglio comunale della capitale e votare una mozione che da parere negativo alla candidatura di Roma. Inoltre bisogna fare questo passaggio perchè l'ex sindaco Marino, durante il suo mandato fece votare una mozione che dava parere favorevole alla candidatura. E fino a che quella mozione non sarà sostituita da quella dei cinque stelle, per assurdo, il Coni può portare avanti la candidatura di Roma.

La rinuncia ufficiale alla candidatura la da soltanto la mozione.

Come detto l'incontro tra il sindaco Raggi, il presidente del Coni Malagò e quello del Cip Pancalli non si è tenuto a causa di imprevisto del sindaco stesso. Malagò e Pancalli hanno lasciato il Campidoglio da un'uscita secondaria e visibilmente contrariati; questo il commento a caldo di Malagò: "Il sindaco Raggi, non è venuta, non si è presentata. Ce ne andiamo perchè 35 minuti di attesa sono troppi". Il numero uno del Coni al suo arrivo in campidoglio, aveva spiegato: "Cosa mi aspetto dalla Raggi? Buon senso". Nemmeno quello ha avuto.