La notizia relativaall'indagine aperta dalla Procura di Roma a carico dell'assessore Paola Muraro è una bomba mediatica molto forte. Inevitabili i clamori scatenati nel mondo politico: in questo modo l'amministrazione del sindaco Virginia Raggi ha i fianchi scoperti dinanzi agli attacchi degli avversari. Ed il primo ad andarci giù pesante è Stefano Pedica, avversario di Roberto Giachetti alle primarie del PD per la scelta del candidato sindaco di Roma. L'ex senatore di Italia dei Valori non usa mezzi termini, "Virginia Raggi deve dimettersi".

'Ha preso in giro tutti'

"Grillo si è fermato a Roma, altro che forza di governo", commenta ironicamente Stefano Pedica prendendo spunto dalla notizia relativa all'indagine a carico dell'assessore Muraro. "Se è vero che era iscritta nel registro degli indagati prima della sua nomina e che Virginia Raggi sapeva tutto, è palese che quest'ultima ha preso tutti in giro e pertanto le resta soltanto una cosa da fare: deve dimettersi e far tornare Roma al voto". Pedica rincara la dose, definendo Virginia Raggi uno "tsunami per tutto il Movimento Cinque Stelle la cui fine è sempre più vicina. In questo modo si è giocata la sua credibilità e quella di tutto il partito". Nei giorni scorsi, a seguito delle dimissioni dell'assessore Minenna, del capo di gabinetto e dei dirigenti delle partecipate, era arrivato anche l'attacco di un altro esponente del Partito Democratico, il senatore Stefano Esposito.

"Roma rischia di piombare nel caos a causa della guerra interna al Movimento Cinque Stelle e non può assolutamente permetterselo". Non era stato tenero neppure il deputato del PD, Andrea Romano. "Superstipendi, incapacità e nessuna trasparenza, ecco i primi cento giorni dell'amministrazione Raggi. Sono andati in frantumi prima di partire".

Le bordate sono arrivate anche da altri gruppi politici. "La giunta Raggi ha iniziato male e sta proseguendo peggio - ha sottolineato il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta - ed è la dimostrazione che non ci si improvvisa amministratori e governanti. I romani non meritano questo".