In occasione della manifestazione nazionale del PDin Piazza del Popoloa Roma di questo sabato 29 ottobre per il Sì al referendum costituzionale, Blasting News ha intervistato il deputato del Partito DemocraticoAndrea Romano, che da poche settimane è anche condirettore del quotidiano L'Unità assieme a Sergio Staino. Ecco le sue dichiarazioni.

'Il Pd lavora per unire gli italiani con le sue battaglie in Europa'

Onorevole, quale vuol essere il significato della manifestazione nazionale di Piazza del Popolo?

"E' una manifestazione per dare più forza alle ragioni di un'Italia che vuol essere più forte e che come sappiamo in questi giorni sta spingendo in europa affinché essa si concentri su investimenti, crescita e condivisione dei flussi migratori, non possiamo essere lasciati soli a gestire questo fenomeno."

Non c'è il rischio che questa campagna referendaria divida ulteriormente questo Paese, quando invece la missione iniziale del Pd voleva essere quella di unirlo?

"Il referendum è uno strumento democratico che l'Italia ha già provato varie volte e che era previsto dai Costituenti.

Non c'è niente di male a sottoporre agli italiani una domanda molto semplice, come quella di questo referendum costituzionale, che ha due possibili risposte: Sì o No. Non c'è un intento divisorio in questo, c'è semmai l'intento di avere il sostegno degli italiani a una Riforma molto importante. Diversamente va detto che il PD lavora per unire gli italiani e il Paese con le sue battaglie di ogni giorno in Europa, che è cosa ben diversa dal nostro impegno sul referendum."

Quale potrebbe essere secondo lei il rischio più grosso in caso di vittoria del No?

"Una vittoria del No lascerebbe le cose come sono e quindi sarebbe una sconfitta riguardo alla grandissima occasione che abbiamo oggi di cambiare le Istituzioni, di renderle più fortie più vicine ai cittadini."

'Cambiamento della legge elettorale è legato a esistenza di una maggioranza, sia che vinca il Sì o che vinca il No'

Passando alla legge elettorale, non crede che una vittoria del Sì potrebbe rafforzare a tal punto il Governo da indurlo a non modificare l'Italicum?

"No, io credo che in ogni caso l'ipotesi di cambiamento della legge elettorale sia legata, sia che vinca il Sì e sia che vinca il No, all'esistenza in Parlamento di una maggioranza disponibile a cambiarla. Ma questo non molto è legato all'esito del referendum. Quello che noi siamo facendo in questo periodo come PD è il verificare se c'è fra le altre forze politiche una volontà comune eventualmente a cambiarla in un certo senso o no.

Ma questo dobbiamo ancora verificarlo."

Ricordiamo che l'onorevole Andrea Romano, livornese classe 1967, era stato eletto in Parlamento all'inizio di questa Legislatura nel febbraio 2013 nelle liste di Scelta Civica, prima di passare poi al Partito Democratico nell'ottobre 2014 dopo la nascita del Governo Renzi.