Donald Trump non finisce di stupire. Nell'ultimo duello televisivo con la concorrente alla presidenza degli Stati Uniti d'America, Hillary Clinton, il candidato repubblicano ha lasciato intendere che accetterà il risultato delle votazioni solo dopo aver vinto. Argomento ripreso da Trump durante una manifestazione nell'Ohio, dove sarebbe emersa anche la possibilità di un eventuale ricorso legale. Solo se chiaro e inequivocabile, dunque, The Donald non contesterà il verdetto delle urne. Intanto, non si discute d'altro in queste ore negli ambienti politici americani, mentre si avvicina la data del grande giorno, l'8 novembre 2016, per l'elezione del quarantacinquesimo presidente degli USA, successore del democratico Barack Obama, in carica negli ultimi otto anni, non più eleggibile perché già al secondo mandato.

Si terranno anche le elezioni parlamentari: 435 membri della Camera dei rappresentanti e 34 del Senato. Nel 2012, successo di Obama sul candidato repubblicano Mitt Romney, con il 51,1 per cento del voto popolare e 332 voti su 538 dei grandi elettori.

Il tweet che ha fatto il giro del mondo

L'atteggiamento di Trump ha suscitato l'indignazione di Hillary Clinton, che con un tweet ha espresso tutto il proprio disappunto: "È spaventoso che un candidato alla presidenza di un grande partito stia minando il pilastro della nostra democrazia, proprio perché odia perdere". Parole che hanno fatto il giro del mondo in breve tempo, dopo la terza e ultima sfida in televisione seguita da un massiccio numero di cittadini americani.

Nei primi minuti del confronto Trump è apparso in una versione del tutto diversa dalle precedenti, con voce bassa e toni moderati. Sulla Corte suprema, dove da mesi è vacante un seggio dopo la morte di Antonin Scalia, Clinton ha detto che nominerà un giudice disposto a cancellare la sentenza che permette finanziamenti privati illimitati alle campagne elettorali, mentre Trump ha parlato di nomina di un giudice che difenderà il diritto di possedere armi, il secondo emendamento della Costituzione statunitense.

Aborto, posizioni differenti

Inoltre, Trump ha dichiarato di essere contrario all'aborto, mentre Clinton ha detto che tale scelta, ritenuta la più difficile e soprattutto la più dura da parte di una donna, non tocca ai governi. Il clima è diventato più caldo sul tema dell'immigrazione, dopo che Trump ha parlato di quattro giovani uccisi: nella vicenda sarebbero coinvolti diversi immigrati.

Clinton ha detto a chiare lettere che non "spaccherà" mai le famiglie con "espulsioni di massa".

Divergenze anche su Putin

Il livello più alto dello scontro si è toccato su Vladimir Putin: Clinton ha chiesto a Trump di condannare lo spionaggio russo, definendo inaccettabile anche l'interferenza degli hacker di Mosca. Trump ha risposto che preferisce andare d'accordo coi russi. Toni accesi anche sul tema dell'economia: Clinton è per le politiche redistributive anche per finanziare il diritto allo studio, Trump per gli sgravi fiscali di una certa entità alle imprese.