Terrorismo, instabilità e traffico di esseri umani rendono cruciale la cooperazione dei paesi Nato con la regione del Medio Oriente e Nord Africa.

E' quanto detto dal segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, e dalministro degli Esteri Paolo gentiloni, avvenuti durante e a margine della conferenza "Nato cooperation with partners in the Mediterranean and Middle East". organizzata venerdi' scorso a Roma nel quadro delle celebrazioni per il 50mo anniversario dello spostamento del Nato defense college nella capitale italiana.

L’evento segue di pochi giorni la visita di Stato della Presidente del Parlamento emiratino Amal al-Qubaisi che ha incontrato il Presidente del Senato, Pietro Grasso, il Ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni e il Presidente dell’Associazione Italo-emiratina, Francesco Rutelli.

Ed avviene un mese dopo l’arrivo a Roma del Principe della Corona emiratina, Sceicco Mohammed Bin Zayed al Nahyan che insieme al suo Ministro degli Esteri aveva incontrato il Papa in Vaticano e si era poi chiuso in una riunione rimasta riservata con Matteo Renzi.

L’Italia avrebbe un ruolo di primo piano nell’introdurre i Paesi del Golfo, grazie anche alla sua relazione forte con gli Emirati Arabi, nell’ambito dell’ombrello protettivo della Nato. "La Nato - ha sottolineato Stoltenberg - ha avuto successo perche' sia e' saputa adattare, cooperando con paesi anche al di fuori dell'Alleanza".

Secondo il segretario generale della Nato la cooperazione attualmente in corso con i paesi della regione è la "sfida di oggi" per l'Alleanza atlantica: Giordania, Kuwait, Emirati Arabi Uniti e Qatar.

Approfondendo il tema del ruolo della Nato a sostegno dell'operazione Sophia nel Mediterraneo e a largo delle coste libiche, Stoltenberg ha precisato che in Libia l'Alleanza, nel quadro dell'operazione Sea Guardian, sta esaminando quello che puo' fare per il sostegno alla missione Ue in acque internazionali.

La partnership italiana con gli Emirati Arabi Uniti si rafforza proprio in campo navale, con il gigante italiano dei sistemi di difesa, Leonardo, che si continua a affermare come player di riferimento a livello internazionale nell'integrazione di sistemi di combattimento e nella fornitura di equipaggiamenti avanzati in linea con i più moderni requisiti navali.

Grazie alla sua lunga esperienza internazionale, Leonardo si è fatto apprezzare dai Paesi arabi amici per la sua capacità di soddisfare tutti i requisiti in ambito Maritime Domain Awareness for Safety and Security. Attraverso le sue divisioni, Leonardo fornisce velivoli per il pattugliamento aereo marittimo (Maritime Patrol Aircraft - Mpa), elicotteri per la sorveglianza, il soccorso in mare (Search And Rescue - SAR) e il contrasto a minacce di superficie e sottomarine.

Uniti nella sorveglianza dell'ambiente marino e la sicurezza marittima.Italia e Emirati Arabi hanno ormai posto le basi per un asse multinazionale per la sicurezza del Mediterraneo e nel Medio Oriente. Il fulcro di una alleanza Nato-mondo arabo che da sola può rivelarsi preziosa per la stabilità della regione più colpita dal terrorismo e dalla guerra.