Una nuova tempesta si sta scatenando su Luigi Di Maio. Dopo lo scandalo delle firme false, ripreso in analisi dopo una segnalazione della trasmissione di Italia Uno, 'Le Iene', questa volta si parla delle spese 'politiche' del vicepresidente della Camera dei Deputati. Ben 108 mila euro spesi in tre anni.

Si discute, oltre alla cifra, anche l'apparente incongruenza del grillino con la tanto decantata filosofia della politica a costo zero. Le dichiarazioni di Luigi Di Maio: "Meno di tremila euro al mese, è normale per un parlamentare spendere per attività sul territorio.

Eventi sul territorio è una dicitura fittizia. Tutti quanti utilizziamo fondi, sono gli spostamenti logistici per un normale parlamentare che si muove sul territorio" ha dichiarato Di Maio, incalzato dalle domande e dai dubbi della rete. Si discute nello stesso movimento 5 stelle l'espressione 'dicitura fittizia' e la cifra spesa dal grillino, ingente se paragonata con Di Battista e i suoi circa sedicimila euro.

Le polemiche sull'onorevole Luigi Di Maio

In quanto parlamentare, Luigi Di Maio non paga i trasporti, quindi gli oltre 100 mila euro sono stati spesi in maniera differente. Un nuovo caso investe il vicepresidente della Camera dopo le polemiche degli ultimi mesi in merito alle mail ricevute e male interpretate sul caso dell'assessore Paola Muraro e sul caso delle firme false delle elezioni di Palermo del 2013.

Come reagiranno questa volta Beppe Grillo e il M5S?

Malumori nel partito

Tutti gli occhi sono puntati su Di Maio e sulle sue prossime mosse politiche. Qualche critica l'ha ricevuta in questi giorni anche per gli incontri fissati con imprese, ambasciatori e lobby, non concordati all'interno del Movimento 5 Stelle.

Mentre Beppe Grillo richiama i suoi invitandoli a restare uniti e coesi, qualche malumore serpeggia comunque nel partito. Ciò che non è in dubbio, in vista del prossimoreferendum sulla riforma costituzionale, è la posizione dei grillini in merito, schierati apertamente sul fronte del no.