Manovra intoccabile nella sostanza, anche in caso di rilievi da parte dell'Ue. Parola di Matteo Renzi. Il premier è stato chiaro prima alla radio e poi in conferenza stampa da Bruxelles, aggiungendo che la richiesta italiana non è sulla flessibilità, ma di considerazione dell'eccezionalità di eventi di una certa gravità, come il terremoto che ha colpito il Centro Italia e l'emergenza immigrazione. Guardando più in là, Renzi ha fatto riferimento piuttosto ai problemi del Bilancio della Germania, al surplus commerciale, all'opportunità del rispetto delle regole europee, augurandosi che da quelle parti si possa effettuare il riequilibrio.

Serve un’Italia a testa alta

Germania e Italia hanno in comune un pezzo della rispettiva economia, lo sa bene Renzi, anche se su molte cose non vanno sempre d'accordo. E sa pure che all'Europa serve un'Italia a testa alta, che non deve farsi dire cosa fare. La Legge di stabilità non cambia, perché l'Italia sta facendo la manovra con il deficit più basso dal 2007, ha spiegato Renzi, parlando di percorso finalizzato alla crescita. Lo stesso concetto è stato ribadito nella mattinata di ieri a Rtl 102.5. A prescindere da eventuali osservazioni dell'Unione europea, dunque, la sostanza della manovra non muterà. A difenderla c'è anche il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, annunciando che la Commissione non ha espresso scetticismo.

Analisi suggestiva, secondo Renzi, quella che l'Italia rischi veramente un'infrazione Ue sulla Legge di bilancio.

Procedure d’infrazione in calo

Non ci sarà, a quanto pare, neppure un incontro bilaterale con Jean Claude Juncker sulla manovra italiana. Peraltro dal marzo 2014, l'Italia ha ridotto abbondantemente di oltre un terzo le procedure di infrazione Ue in sospeso, da centodiciannove a settantadue.

Le uniche voci su cui si chiede di derogare agli impegni in materia di bilancio riguardano il sisma di agosto e l'emergenza immigrati, ma qualcuno sostiene che la manovra varata dal Governo abbia sollevato più di un dubbio a Bruxelles e che, a breve, potrebbe arrivare in Italia il primo avvertimento della Commissione.

Multe da pagare

Capitolo multe e cartelle. Si devono pagare, non c'è nessun condono. A tal proposito, Renzi replica in maniera determinata a chi ritiene che il Governo stia aiutando gli evasori: nel 2015, il miglior risultato degli ultimi sessant'anni, oltre quattordici miliardi sono arrivati dalla lotta all'evasione. Soffermandosi su Equitalia, a Rtl 102.5, Renzi ha parlato di eliminazione di un meccanismo, ritenuto pesante per il cittadino: così se un italiano scorda di pagare una multa può ricevere un sms anziché l'ufficiale giudiziario. E se un imprenditore ha corrisposto gli stipendi agli operai prima di versare l'Iva, è giusto che paghi ma senza dover far fronte a sanzioni raddoppiate o triplicate.

Si punta anche su nuovo concetto di fisco: in primis consulente dei cittadini. In tema di referendum, infine, Renzi è andato oltre le singole posizioni di autorevoli presidenti del Consiglio del passato, ricordando che si voterà solo e unicamente su un quesito riguardante le riforme, non si esprimeranno giudizi su uomini e personaggi.