Si sta svolgendo oggi (6 novembre) a Roma la marcia per amnistia e indulto promossa dai radicali italiani in ricordo di Marco Pannella. La manifestazione, cominciata stamane davanti al carcere di Regiano Coeli, si è poi snodata in corteo per raggiungere il Vaticano. Papa Francesco, che già si è fatto promotore di diversi appelli solenni per indulto e amnistia contro il sovraffollamento carceri, oggi a Piazza San Pietro, celebra la messa in occasione del Giubileo dei carcerati. In testa al corteo della marcia per l'amnistia e l'indulto, a tenere insieme agli altri manifestanti lo striscione d'apertura, la dirigente radicale e presidente onoraria dell'associazione Nessuno Tocchi Caino, Rita Bernardini.

Indulto e amnistia, marcia a Roma

Oltre ai manifestanti in piazza a Roma, sono circa diecimila le persone detenute che tra ieri e oggi partecipano allo sciopero della fame promosso dai radicali per sollecitare al Parlamento il varo dei provvedimenti di clemenza generale ad efficacia retroattiva che potrebbero risolvere in breve tempo il problema cronico del sovraffollamento carcerario in Italia. Intanto, mentre i radicali manifestano e mentre in commissione Giustizia al Senato della Repubblica rimangono bloccate le quattro proposte di legge per la concessione di amnistia e indulto, ad intervenire oggi sui provvedimenti straordinari di clemenza previsti dalla Costituzione italiana (anche nella sua versione riformata per la quale si voterà Sì o No il prossimo 4 dicembre), è stato il ministro della Giustizia Andrea Orlando.

Carceri, intervento di Orlando

"La praticabilità politica di un provvedimento di clemenza - ha detto il Guardasigilli - è ardua". La difficoltà per l'approvazione sta anche nell'ampia maggioranza parlamentare richiesta. "Per l'amnistia - ha ricordato oggi Orlando sottolineando le difficoltà sulla materia - occorrono i due terzi del Parlamento".

Il ministro della Giustizia, dunque, non è contrario per questioni di principio, visto che votò sì nel 2006 all'ultimo indulto approvato dal Parlamento. "Ciò detto, quando lo si è fatto in passato - ha spiegato l'esponente del Governo Renzi in un'intervista pubblicata oggi sul quotidiano L'Avvenire - la deflazione è durata poco. Servono - ha detto Orlando - interventi strutturali ed è ciò - ha sottolineato - che stiamo facendo".