Saranno in pochi gli italiani che si accorgeranno di cosa accadrà nella vicina Austria il prossimo 4 dicembre. Lo stesso giorno del referendum costituzionale, infatti, nella repubblica mitteleuropea è in programma la ripetizione del ballottaggio per le presidenziali tra il candidato dell'estrema destra, Norbert Hofer, ed il verde Alexander Var der Bellen. Quest'ultimo aveva vinto l'elezione lo scorso maggio ma l'esito delle urne venne poi annullato per una serie di irregolarità che si verificarono in occasione del voto per corrispondenza. Non c'è un reale favorito per lo scranno più alto di Vienna, se consideriamo che nella precedente circostanza, la vittoria di Var der Bellen avvenne per circa 31mila voti, un soffio la cui direzione potrebbe cambiare.

Ad ogni modo, la scelta degli austriaci potrebbe essere interpretata come un ulteriore referendum pro e contro l'Unione Europea. L'euroscettico Hofer ha infatti prospettato il possibile svolgimento di un referendum, nel caso di una sua presidenza, sull'impronta Brexit. Gli austriaci, pertanto, potrebbero essere chiamati a decidere sulla permanenza o meno del loro Paese all'interno dell'UE.

Le dichiarazioni di Hofer

Il tono delle dichiarazioni in merito da parte del candidato del Freiheitliche Partei Österreichs (Partito della Libertà Austriaco) è comunque improntato sulla prudenza. "L'Unione Europea è importante per l'Austria", ha premesso Norbert Hofer che, tuttavia, ha sottolineato di desiderare "un'Europa migliore".

Intervistato dalla Bbc, l'esponente dell'estrema destra austriaca ha sottolineato di non volere "l'uscita dell'Austria dall'Europa", ma che questo potrebbe essere inevitabile se prendono piede alcune questioni. "In primo luogo - ha detto - il futuro dell'accesso della Turchia nell'Unione, mentre l'altra questione è legata alle politiche comunitarie del dopo-Brexit.

Se ci sarà un'Europa centralizzata, dove viene tolto potere ai governi nazionali e dove l'Unione sarà governata come un vero e proprio Stato, allora sarà necessario chiedere il parere del popolo austriaco perché tutto ciò porterebbe ad un cambiamento della nostra Costituzione".

L'UE con il fiato sospeso in vista del 4 dicembre

Il voto austriaco, visto da Bruxelles, potrebbe avere serie ripercussioni sull'Unione Europea specie se in caso di vittoria di Hofer sarà promosso davvero un referendum sullo stile Brexit. È un lusso che i vertici dell'UE non possono permettersi, dopo l'esito del referendum britannico. Anche il referendum italiano viene visto con timore, perché l'eventuale vittoria del NO potrebbe dare uno scossone non indifferente al governo dell'europeista Matteo Renzi. Che gli storici alleati economici dell'Italia, così come palesato dall'ex presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, facciano apertamente il tifo per il SI non è un mistero, perché la situazione internazionale delicata che si sta delineando negli ultimi mesi potrebbe subire inevitabili conseguenze dal risultato delle urne italiane. Matteo Renzi ha fatto la voce grossa a Bruxelles ma resta un leader affidabile agli occhi dei partner continentali. La vocazione europeista delle opposizioni è invece tutta da verificare.