E' ben noto a tutti, da prima della sua campagna elettorale, che Donald Trump da repubblicano doc ha sempre mantenuto una rigida posizione nei confronti dei diritti omosessuali. Molta gente, addirittura, vede tra le sue parole una certa dose di intolleranza verso la "diversità" (per dirla con le parole del tycoon) in genere, senza esclusione di colpi.

La preoccupazione dei giovani LGBTQ

Negli ultimi anni, grazie anche alla politica sostenitrice di Obama a riguardo, molti giovani omosessuali statunitensi hanno trovato il coraggio di fare coming out e le coppie hanno visto l'accrescere dei propri diritti, soprattutto per quanto riguarda la questione dei matrimoni per le coppie gay.

Ma la coppia (politica!) Trump-Spence non vede di buon occhio questa tendenza politica e suggerisce che siano i singoli stati ad esprimersi in merito al matrimonio gay, andando a compiere, di fatto, parecchi passi indietro rispetto ai progressi raggiunti dal governo Obama. Le persone di cui Trump si sta circondando al governo formano una vera e propria schiera anti-gay, tra cui Ken Blackwell del Family Research Council, un gruppo incline all'odio omosessuale. Gravissima la mozione del cosiddetto FADA, First Amendment Defense Act, che mira a proteggere la "libera" opinione nell'opporsi ai diritti dei gay, ovvero una sorta di difesa del diritto a discriminare il prossimo.

Human Rights Campaign, per i diritti umani e LGBTQ

Sul sito di Human Rights Campaign molte sono le testimonianze della comunità LGBTQ che si rivela più timorosa che mai. Ma i soggetti più fragili restano sicuramente i giovani e gli adolescenti, non solo quelli gay, ma anche quelli delle famiglie LGBTQ i quali risentono più facilmente di una pressione negativa da parte dell'ambiente circostante.

I rischi sono alti, sino a quello dell'aumento dei suicidi a causa di una probabile iper diffusione d'odio e intolleranza. Gli psicologi hanno già diffuso le loro opinioni e i loro consigli per le famiglie che si ritroveranno a dover fronteggiare questo tipo di situazioni. Purtroppo questo sembra essere solo uno dei passi indietro che la presidenza di Trump è pronta a fare, tra gli altri anche la questione dell'assistenza sanitaria.