Per una volta la Lega Nord si è schierata con il Pd. Perché? Il Carroccio non vuole assolutamente legalizzare la cannabis per finanziare la ricostruzione post sisma. Il Pd, la Lega ed altri partiti si oppongono fermamente alla proposta presentata da Sinistra Italiana che prevede la devoluzione alla ricostruzione post terremoto delle somme derivanti dalla vendita della cannabis.

M5S favorevole all'emendamento di Sinistra Italiana

La proposta di Sinistra Italiana, invece, ha convinto il M5S e molti ex dem, come Pippo Civati e Luca Pastorino. Lega Nord e Pd invece si sono alleati in commissione Bilancio, durante il vaglio degli emendamenti alla legge di Bilancio dell'Esecutivo Renzi.

Un esame non certamente semplice per il numero elevato di emendamenti e l'esiguo tempo a disposizione. Il Carroccio e i dem si sono mostrati contrari alla legalizzazione della cannabis per affrontare l'emergenza terremoto. La proposta di Sinistra Italiana prevede la destinazione del ricavato della vendita della cannabis e dei suoi derivati al ripristino della normalità nelle zone del Centro Italia recentemente flagellate da un potente terremoto.

La legalizzazione della cannabis torna a far discutere

In sostanza, l'emendamento di Sinistra Italiana mirava all'attribuzione ai Monopoli di Stato di molti poteri, come quelli di coltivare e lavorare la cannabis e i suoi derivati. Le somme derivanti dalla vendita di tali prodotti sarebbe confluita in un fondo istituito per aiutare le persone che vivevano nelle zone colpite dai recenti terremoti e favorire la ripresa economica nel Centro Italia.

La proposta, però, si è trovata davanti il 'no' del Pd e della Lega Nord.

La legalizzazione della cannabis in Italia torna a far discutere; del resto parliamo di un argomento che nel Belpaese ha sempre diviso. Da un recente sondaggio Ipsos emerge che il 73% degli italiani pensa che l'Italia possa seguire le orme di molti Stati americani in tema di legalizzazione della cannabis.

Favorevole a una 'legalizzazione intelligente' anche il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, secondo cui non sono tanto le droghe 'leggere' a far arricchire la mafia ma quelle 'pesanti'.