La legge Iori continua il suo iter burocratico. Ha diviso, come c'era da aspettarsi, psicologi ed educatori/pedagogisti. Gli psicologi, ricordiamo, hanno presentato un documento in VII Commissione del Senato in cui hanno richiesto l'equipollenza unilaterale dei titoli. Ovviamente, la reazione degli educatori e pedagogisti non poteva mancare, in quanto gli psicologi non solo svolgono la loro professione, ma vorrebbero essere normati, riducendo in questo modo i posti di lavoro e battendo il ferro su un mercato già in crisi.

Legge Iori: seconda audizione

Oggi, 2 novembre, verranno ascoltate le principali associazioni di educatori e pedagogisti, tra cui l'APEI, il cui Presidente è Alessandro Prisciandaro. Si tratta della seconda audizione (la prima è stata appunto quella dell'Ordine degli Psicologi) sulle proposte di legge n. 2443 (meglio nota come legge Iori) e 2474, presentata dal Movimento 5 Stelle.

C'è da sottolineare che la proposta di legge del movimento pentastellato, in particolare presentata da Serra, Paglini, Puglia, Lezzi e Mangilli preoccupa una parte del mondo educativo. Diversi i motivi. In primis, perché si tratta di un disegno di legge comunicato alla presidenza solo l'11 luglio e poi perché il testo è stato presentato senza essere discusso con i principali attori del mondo pedagogico e associativo (contrariamente a quanto è successo con la legge Iori).

Ovviamente non si discute sulla genuinità della proposta di legge n. 2474, che prevede sostanzialmente l'ingresso degli educatori e dei pedagogisti nelle scuole di ogni ordine e grado, ma dell'esigenza di concentrare tutte le forze sull'approvazione della legge di Vanna Iori.

La pdl del M5S

In realtà su questa pdl c'è stato un unico confronto a Cagliari, dove ha presenziato la senatrice Blundo.

Per gli educatori e i pedagogisti, teniamo a precisare, la loro proposta rappresenta il giusto prosieguo della legge Iori, ma prima appunto deve essere approvato questo di DDL. Solo così si potrà proseguire nel giusto cammino, intrapreso e indicato dal M5S.

Sono vent'anni che si attende che il vuoto legislativo venga colmato.

Sono vent'anni che chi non è educatore si improvvisa, determinando, a volte, anche incresciosi fatti di cronaca. Il 2 novembre parteciperanno anche altre associazioni pedagogiche. Tutte le organizzazioni si muoveranno per un'unica direzione: la celere approvazione della leggeper un giusto riconoscimento professionale.