Si è svolto nella serata di lunedì 22 novembre un dibattito sulla riforma costituzionale dal titolo "L'Italia LGBT che dice Sì anche a Roma" presso il locale "Coming Out" nel pieno centro della Capitale. Erano presenti la ministra delle Riforme Maria Elena Boschi, i senatori del Pd Sergio Lo Giudice e Monica Cirinnà, il noto produttore Andrea Occhipinti e come moderatrice Vladimir Luxuria.

L'iniziativa ha visto diversi interventi da parte dei relatori, che hanno evidenziato gli aspetti a loro avviso positivi della Riforma Costituzionale sottoposta al referendum del 4 dicembre.

Verso metà dell'assemblea vi sono stati però dei momenti di tensione quando Vladimir Luxuria ha affermato che "qualora la Riforma costituzionale fosse stata già in vigore, in questo paese avremmo già una legge per le adozioni omosessuali, perché alla Camera in febbraio era stata approvata una versione della legge sulle unioni civili che conteneva la Stepchild Adoption. Invece poi il Senato ha fatto ostruzionismo e ha cambiato la legge".

A queste parole si è però levata dal pubblico la voce critica di un simpatizzante del No che ha interrotto Luxuria contestando questa affermazione. Si tratta di Andrea Maccarrone, giovane attivista LGBT romano. A questo punto è iniziato un botta e risposta polemico con toni piuttosto alti, nel quale si è anche inserita pure la senatrice Cirinnà, la quale ha accusato il giovane di cercare solo visibilità e lo ha apostrofato accusandolo di dire "Caz...te".

La scena è durata quasi due minuti davanti agli occhi degli oltre cinquanta presenti in sala, prima che gli animi tornassero a rasserenarsi.

Al termine del dibattito abbiamo intervistato Andrea Maccarrone che riguardo all'accaduto ci ha spiegato quanto segue: "Nel mese di febbraio la Stepchild Adoption non è stata approvata al Senato per scelta di parte della maggioranza di Governo, come i membri del Nuovo Centrodestra e dei cattodem del PD.

Insomma alla legge erano mancati i voti di parte della maggioranza. Dire il contrario è un falso storico, un se che non potremo mai dimostrare. Io educatamente non contestavo nel merito della Riforma, che pure non condivido, ma ci tenevo a far presente questa grossa inesattezza detta da Luxuria".

Luxuria: 'Con Riforma tempi più certi per legge su adozioni e matrimonio egualitario. Chi vota No lo fa contro Renzi'

Prima dell'iniziativa Blasting News aveva intervistato in esclusiva Vladimir Luxuria, che ci aveva spiegato così le ragioni del suo Sì: "E' ovvio che non tutta la comunità LGBT ha una posizione univoca sul referendum, dire che parte della nostra comunità voterà Sì perché ad esempio una legge sull'adozione o sul matrimonio egualitario potrebbe avere tempi più certi: secondo la Riforma si voterebbe solo alla Camera e con la corsia preferenziale dei 70 per l'approvazione delle leggi, che è un risparmio sui costi della politica."

Ma non crede che anche nel fronte del Sì vi siano soggetti per niente sensibili alla causa dei diritti omosessuali?

"Ma qui si stanno votando le regole del gioco: il superamento del bicameralismo perfetto.

A me l'idea che ci sia un Senato diminuito come numero dei senatori e anche più giovane, perché cade il limite minimo dei 40 anni, è una cosa che mi piace. Perché un senatore più giovane potrebbe essere in gamba e molto sensibile su tante tematiche su cui alcuni vecchi senatori non hanno dato grandi prove di saggezza."

Lei ha un passato a sinistra, come giudica il fatto che tutta quell'area politica voti No?

"Io sono abituata a ragionare con la mia testa e a giudicare quello che c'è scritto in una proposta di legge. Io sono convinta che molti di quelli che votano No lo fanno solo per antipatia verso Renzi e vogliono far cadere il Governo. Quale alternativa ci sia a questo Governo non lo so sinceramente, però credo che l'intento sia quello. A me risulta difficile trovare ragioni per non votare Sì."