Il Referendum Costituzionale è ancora al centro dell'attenzione mediatica. All'inizio dello scorso mese di ottobre, infatti, i senatori Vito Crimi del M5S e Loredana De Petris di Sinistra Italiana avevano presentato ricorso avverso il testo del quesito posto ai votanti, giudicato dalle opposizioni "ingannevole e fazioso". Il Tar del Lazio, come noto, ha bocciato il ricorso. Negli ultimi giorni, invece, si è parlato di un rinvio, vista la situazione difficile che sta vivendo il nostro Paese per le zone flagellate dal Terremoto. Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, si è detto disponibile a ragionare sullaquestione, se naturalmente c'è il pieno accordo delle opposizioni.

Ma per quanto riguarda Palazzo Chigi non vi è la minima intenzione di rimandare la decisione degli italiani sulla principale riforma del Governo Renzi, il giorno del referendum, pertanto, resta fissato al 4 dicembre. Inoltre, per quanto riguarda le opposizioni, da parte di Forza Italia è arrivato l'invito all'esecutivo a non fare "scelte folli". "Rimandare il referendum - ha detto il capogruppo forzista alla Camera, Renato Brunetta - sarebbe una scelta sciagurata per diversi motivi".

Alfano e l'idea del rinvio del referendum costituzionale

Alfano è stato raggiunto dai microfoni di Rtl per parlare del terremoto e della situazione che vive una parte dell'Italia, e, in merito a questo, come pensano di muoversi per il referendum costituzionale che è ormai alle porte.

Il ministro ha risposto che, da parte del Governo, non vi è alcuna intenzione di spostare la data di voto ma, se la richiesta venisse da parte delle opposizioni, sarebbe 'doveroso quantomeno ascoltarli e valutare'. Non sembra però che ci siano margini per arrivare a uno slittamento della votazione.

Matteo Renzi risponde alle supposizioni di 'fuga dalla sconfitta'

Molti quotidiani hanno ipotizzato che dietro ai rumor sulla possibile decisione di rinviare il referendum costituzionale, non ci siano reali 'intenzioni perbeniste', ma bensì una scusa per fuggire dalle proprie responsabilità, praticamente da una sconfitta annunciata.

In realtà la risposta di Matteo Renzi è stata su una linea decisamente diversa, infatti ha dichiarato semplicemente che non vi è ragione di spostare il voto. La lotta è bella e sul filo dei voti, tutto può accadere. "Se vince il Sì, si cambia. Se vince il No, tutto resta com'è adesso. E resterà per decenni così, o si cambia o si resta come siamo" ha detto il premier.