Romano Prodi nutre forti dubbi ed interrogativi riguardo la modifica costituzionale prevista dal Referendum. Tutti a votare il 4 Dicembre: se passa il SI, ci sarà una vera e propria rivoluzione in campo costituzionale, se vince il NO... Pazienza! Intanto, il Professore rimprovera le idee renziane ed ha da ridire riguardo i 47 articoli del testo (che dovevano essere, a suo dire, riformulati meglio), così come ha da ridire sull'Italicum e sui toni "apocalittici" che stanno precedendo questo famigerato voto. Prodi è inoltre infastidito per la la presa di posizione di Renzi, il quale vorrebbe essere lui al centro dell'attenzione a suo dire, e non la riforma.

Insomma, a Prodi la situazione attuale, almeno all'apparenza, non piace per niente.

Prodi: tutta una strategia?

L'ex premier fa parte di un nutrito gruppo del centrosinistra, che ancora non si è pronunciato riguardo il SI o il NO. Eppure, si vocifera che l'azione di Prodi sul voto possa essere l'ago della bilancia, e che la sua parola possa far oscillare la votazione; da quale parte non è dato saperlo. Molti stanno attendendo la presa di posizione del Professore, per agire di conseguenza. Questa è l'attuale corrente di pensiero di parecchi renziani e di coloro che un tempo fecero parte dell'Ulivo. Un gioco ben strutturato e Prodi lo sa, ecco perchè al momento non si è esposto. Sicuramente, l'ex fondatore dell'Ulivo non ha neanche gradito le iscrizioni d'ufficio, a un fronte ed all'altro, da parte di politici e di giornali nel bene e nel male vicini.

Referendum: cosa cambia se passa il SI

Si voterà domenica 4 Dicembre dalle ore 7:00 alle 23:00. Oggetto del voto è il referendum popolare della legge costituzionale approvata dal parlamento, che recherà modifiche alla seconda parte della Costituzione italiana, riguardo l'ordinamento della nostra Repubblica. Il quesito sottopone all'attenzione dei votanti, il testo della legge costituzionale concernente.Qui di seguito, le modifiche che verranno messe in atto in caso di vittoria del SI: si supererà il cosiddetto "bicameralismo paritario"; verrà significativamente ridotto il numero dei parlamentari; saranno attuati risparmi sui costi riguardanti il funzionamento delle varie istituzioni; sarà eliminato il CNEL; sarà (infine) revisionato il titolo V (parte seconda) della Costituzione. Per aggiornamenti su questa ed altre notizie di politica, cliccate Segui.