Il premier Renzi bada al sodo e ci va giù pesante durante la sua enews: "Più avanti andiamo e più sembra evidente che i leader del No usano il Referendum del 4 dicembre per tentare di fare cadere il mio governo. E' evidente che vogliono tornare a governare il paese, forse non si rendono conto che questa sarà ultima volta per loro che tenteranno di dare una spallata al governo. Ecco perchè Berlusconi, Monti, D'alema, Dini e De Mita, per non parlare di Pomicino, Brunetta, Grillo e Gasparri sono compatti fra di loro sul fronte del No". Poi l'ex sindaco di Firenze afferma che per cambiare il paese non servono i No, ma solo un Si verso il cambiamento.

Per cambiare, continua il Premier, bisogna lottare per il fronte del Si, per il futuro dei nostri figli e nipoti.

La maledizione del Gattopardo

Renzi prosegue la sua enews citando il famoso romanzo "Il Gattopardo": "Questa è l'occasione per liberarci dalla maledizione del Gattopardo. Ma se vogliamo che succeda questo, è essenziale che molte persone si mettano in gioco. Dobbiamo creare dei comitati facendo una piccola offerta economica, oppure ci si può iscrivere al sito www.bastaunsi.it,da lì si potrebbero organizzare tante iniziative per il Si al Referendum. Poi si congratula sull'elevato numero di presenti alla Leopolda: "A Firenze sono venute fuori tante idee e progetti interessanti, le polemiche lasciamole stare.

Sono tanti anni che alla Leopolda politici, professionisti e cittadini comuni si incontrano per discutere il problemi del nostro Paese. Il mio obiettivo è cambiare la vita delle persone, sto offrendo una possibilità a tutti ma soprattutto a chi non ce la fa". Poi conclude il suo discorso parlando degli scontri che si sono verificati fuori dalla Leopolda: "Protestano per il fronte del No, per difendere la Costituzione Italiana, non credo che spaccare un cartello stradale sulla testa di un poliziotto sia il modo migliore per difenderla. Volevano distruggere Firenze, il loro obiettivo non era la Leopolda. Mi sento in dovere di esprimere la mia solidarietà alle forze dell'ordine che hanno impedito tutto questo".