Oggi, domenica 27 novembre, su Canale 5 a Domenica Live, è stata data parola a due esponenti molto forti della politica italiana: il Presidente del Consiglio Matteo Renzi e il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi.

Come sarà a tutti noto, questi due esponenti fanno parte di schieramenti politici totalmente opposti ed hanno, consequenzialmente, opinioni diametralmente opposte in merito al tema principale del discorso: l’attesissimo Referendum Costituzionale di domenica prossima.

Le ragioni di Berlusconi: Io voto No

Il primo ospite a cui Barbara D’Urso ha dato parola è stato Silvio Berlusconi, sostenitore ferreo del “fronte per il No".

Durante la conversazione con la D’Urso, Berlusconi ha enunciato i principali motivi per cui bisogna votare no al Referendum, tra questi, i principali sono quelli riportati di seguito:

  • nel caso in cui dovesse vincere il Sì, il risultato principale per la politica sarà un fortissimo accentramento nelle mani del PD, il quale avrà pieno potere del nuovo Senato, dal momento che rappresenta il partito prioritario a livello nazionale per quanto riguarda gli enti locali (comuni e regioni);
  • se vincesse il Sì, il governo finirebbe per avere troppo potere, dando luogo così ad un ipotetico avvicinamento al sistema autoritario;
  • se alle elezioni politiche vincesse un partito diverso dal PD, con la riforma, si verrebbe a creare un’ingovernabilità dal momento che il Senato risulterebbe quasi totalmente di sinistra poiché 17 sindaci su 20 appartengono al PD.

Le ragioni di Renzi

Terminato il discorso di Silvio Berlusconi, Barbara D’Urso ha congedato il leader di Forza Italia ed ha accolto la controparte, ovvero il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, il quale non ha esitato ad elencare le ragioni per cui gli italiani dovrebbero approvare questa riforma.

Le sue ragioni sono le seguenti:

  • se vincesse il Sì, l’esito principale per la politica sarebbe la riduzione dei costi dal momento che abolendo il Cnel e riducendo notevolmente il numero dei Senatori, si genererebbe una riduzione dei costi, seppur lieve nei confronti delle singole famiglie italiane;
  • la riforma apporterebbe una riduzione dei tempi di approvazione delle leggi determinando così un alleggerimento nella prassi legislativa, “la riforma porta novità e semplicità”;
  • Le politiche attive per il lavoro e per la sanità saranno gestite dal centro e quindi verranno ad essere le stesse in tutta Italia

Questi sono stati i punti principali emersi dal dibattito andato in onda a Pomeriggio 5.

Entrambi gli esponenti hanno, comunque, esortato gli italiani ad andare a votare in quanto diritto e dovere inderogabile ed inalienabile.