Il presidente del consiglio Matteo Renzi, ad un evento per illustrare le ragioni del sì al referendum, ha dichiarato che verrà mandato "a casa di tutti un depliant" per il al referendum cosituzionale, in programma il 4 dicembre. Il premier ha inoltre promesso che "tutti quelli che dicono che spendiamo soldi pubblici" per farlo "li quereliamo", per poi costituire un fondo per dare in beneficenza il risarcimento danni. Renzi ha poi mostrato ciò che sarà scritto sul volantino: "Se vince il No non cambia nulla" viene affermato sul depliant. Il presidente del consiglio ha poi ribadito che il voto al referendum non dovrà esprimere un giudizio a favore o contro la sua personale attività politica, bensì sul merito delle riforme costituzionali.

"La discussione di questa fase politica" ha aggiunto Renzi, "non riguarda me". Certo non si può dimenticare che lo stesso premier aveva, in precedenza, dichiarato che avrebbe rassegnato le sue dimissioni in caso di bocciature delle riforme al referendum confermativo.

I sondaggi posizionano il No in testa

Qualche parola anche sui sondaggi relativi alle intenzioni di voto al referendum: Matteo Renzi ha affermato di non essere preoccupato per i sondaggi che danno il No per favorito. Ciò anche in considerazione del fatto che effettivamente le ultime rilevazioni, specialmente quelle relative a Brexit e elezioni presidenziali americane, si sono dimostrate clamorosamente inesatte. La vittoria del Leave e quella di Trump erano date assolutamente per sfavorite.

Se vince il No scopriremo cosa accadrà al governo

Il premier non si sbilancia neppure su cosa dovrebbe accadere in caso di sconfitta del . Il capo del governo ha infatti affermato che in tal caso verrà valutata la situazione politica. Potrebbe anche delinearsi la possibilità, quindi, che non si vada ad elezioni immediatamente dopo il referendum, soprattutto in considerazione del fatto che la legge elettorale vigente (il c.d.

Italicum) nulla dispone per il Senato, motivo per il quale sarebbe entrerebbe in vigore per le elezioni di tale camera il c.d. Mattarellum. Più probabile quindi che, in caso di vittoria del No, si assista quanto meno ad una modificazione della legge elettorale, prima di eventuali nuove elezioni.