In occasione di un dibattito sulla riforma costituzionale svoltosi a Roma, a cui ha partecipato anche il sottosegretario Gennaro Migliore, questo mercoledì 16 novembre, Blasting News ha intervistato in esclusiva Danilo Toninelli, deputato del Movimento 5 Stelle. Ecco cosa ci ha detto.

'Il Governo fa leva sulla paura. Se vince il No al referendum l'unica instabilità sarà quella di Renzi. Se perde se ne vada'

Toninelli, quali sono i principali motivi che vi inducono a votare No al referendum sulla Riforma?

"La ragione è di forma e di sostanza. Chi la propone non l'aveva promessa in campagna elettorale e i cittadini non la chiedono.

Perché la stanno facendo? La fanno solo per loro, la Costituzione non si può modificare per mantenere il potere come stanno cercando di fare loro, che stanno perdendo consenso. Questa cosa è pericolosa, va fermata e non aiuta a risolvere i problemi dell'Italia."

Lei crede quindi che l'obiettivo del Governo sia solo quello di legittimarsi politicamente?

"Beh io direi di sì, perché loro scaricano sulle procedure costituzionali e parlamentari delle responsabilità politiche. Mi piacerebbe chiedere a chiunque se i problemi che ci sono oggi in Italia come povertà, disoccupazione e corruzione sono scaricabili sulla Costituzione, come dicono loro. No, sono scaricabili su di loro. Non sono legittimati, non hanno la dignità, non hanno la credibilità e neppure l'onesta di modificare una Costituzione, addirittura affermando che questa ha la colpa di tutti i problemi dell'Italia.

No, è colpa loro."

Non crede che potrebbe esserci più instabilità in caso di vittoria del No?

"Io penso che questa è una strumentalizzazione che il Presidente del Consiglio utilizzerà molto nelle ultime settimane prima del referendum. Loro cercano di fare leva sulla paura, un po' come quando un intrigo di Palazzo nel 2011 fece cadere il Governo Berlusconi, dicendo che lo spread si alza e che le pensioni e gli stipendi pubblici che potrebbero essere a rischio. Questo è lo strumento della paura su cui fa leva sempre la peggiore politica. Ma in realtà l'unica instabilità che ci sarà è quella della poltrona di Renzi."

Quindi se vince il No, il giorno dopo il M5S chiederà le dimissioni di Renzi?

"Gli chiederemmo che per l'unica volta mantenga una promessa e che se ne vada.

Noi abbiamo una proposta di legge elettorale che garantisce rappresentanza e governabilità, affinché chi va in Parlamento rappresenti i cittadini e non il proprio capo politico. Si parte da lì e si arriva lì, altrimenti non ci stiamo con nessuno."

Ecco la proposta di legge elettorale del M5S

E proprio a tal proposito, durante il dibattito pubblico, Toninelli si è soffermato sulla proposta di legge elettorale voluta dal M5S per superare l'Italicum: "La nostra proposta è quella di un sistema Proporzionale fortemente corretto. Non è giusto che avvenga come nel Porcellum e nell'Italicum che ci sia un premio di maggioranza tale che si vada a penalizzare i cittadini che hanno votato partiti risultati magari maggioritari in una regione ma che poi vengono penalizzati poiché non hanno vinto il premio di maggioranza. Noi vogliamo un premio di maggioranza implicito, con uno sbarramento fissato al 2% anche se dal momento che ci saranno circoscrizioni che eleggeranno in media 10-12 deputati, lo sbarramento implicito sarà del 6-7%: non c'è un premio di maggioranza nazionale. Non ci saranno coalizioni, non avrebbe senso farle con questo sistema. I partitini si devono fondere perché sanno che è inutile presentarsi divisi. Di fatto al massimo si presenteranno 5 o 6 partiti. Questo meccanismo è sano perché dà più rappresentanza al voto dei cittadini. Abbiamo calcolato che un partito che prende il 40% può arrivare al massimo al 52% dei seggi. Invece chi invoca la governabilità a tutti i costi e dice che la sera delle elezioni vuole un vincitore è tecnicamente fuori dalla repubblica parlamentare, non succede neppure con il maggioritario britannico, piuttosto ammettano che vogliono il presidenzialismo"